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Palermo calcio, Zamparini agli arresti domiciliari: la Cassazione ha respinto il ricorso dell'ex patron

Maurizio Zamparini

Dopo una lunghissima camera di consiglio è arrivata la sentenza: la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso contro il provvedimento di arresti domiciliari disposto dai giudici di Palermo per Maurizio Zamparini.

Per l'ex patron del Palermo calcio le accuse di falso in bilancio e autoriciclaggio. La misura cautelare è adesso eseguibile.

L'inchiesta che ha portato all'arresto di Zamparini è coordinata dai pm Dario Scaletta e Francesca Dessì, dall'aggiunto Salvo de Luca e dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi.

La sentenza arriva a conclusione di una lunga vicenda giudiziaria. Una prima fase, come racconta oggi Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia in edicola, aveva visto prevalere la difesa dell’ex presidente ed ex azionista di maggioranza del club di viale del Fante. Sia in sede civile, col rigetto dell’istanza di fallimento, sia nel penale. Poi il trend si è invertito repentinamente: il giudizio fallimentare - e in parte quello penale - è diventato oggetto di un’inchiesta a Caltanissetta, sui presunti favori ricevuti dal Palermo, che non sarebbe stato fatto fallire dal giudice delegato della sezione specializzata del tribunale, Giuseppe Sidoti, sospeso dalle funzioni assieme all’ex presidente rosanero, Giovanni Giammarva; indagato per una presunta fuga di notizie, ma non sospeso, anche l’ex Gip Fabrizio Anfuso, che aveva detto di no ad alcuni dei provvedimenti restrittivi nei confronti di Zamparini e Giammarva e ad alcuni dei sequestri chiesti dalla Procura.

Quasi simultaneamente, per i falsi nei bilanci 2014-2016, il tribunale del riesame del capoluogo aveva detto di sì all’arresto di Maurizio Zamparini, accogliendo il ricorso del pool coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta, Francesca Dessì e Andrea Fusco.

La Cassazione ha ora riunito e trattato una serie di cause: il ricorso degli avvocati Antonio Gattuso e Enrico Marzaduri contro gli arresti per Zamparini e i ricorsi dei pm contro i no ai sequestri, in parte decisi dal Gip Anfuso e confermati dal riesame, in parte decisi dallo stesso tribunale, che aveva dissequestrato le somme bloccate dal giudice per le indagini preliminari.

Al centro di tutto però c'era la decisione sulla libertà personale di Zamparini, nei cui confronti il collegio presieduto da Antonia Pappalardo, tre mesi e mezzo fa, aveva ritenuto sussistenti gli indizi e le esigenze cautelari per tre falsi in bilancio e due false comunicazioni alla Covisoc, una delle quali condivisa con Giammarva, genero di Maria Falcone, professionista che era stato scelto come figura di garanzia e che ormai è fuori da tutto, dato che si è dimesso dalle cariche di vertice.

Per lui dunque niente misura cautelare, né a Palermo né a Caltanissetta, dove c’è l’inchiesta parallela sul presunto aggiustamento della decisione del tribunale fallimentare.

Se la sentenza della Cassazione ha confermato i domiciliari per Zamparini, ha dichiarato invece inammissibile il ricorso presentato dalla Procura contro il Palermo.

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