Rifondare il movimento antiracket per contrastare l’infiltrazione mafiosa nel sistema economico legale. E' quello a cui punta Sos Impresa, in occasione dell'anniversario dell'uccisione di Libero Grassi.
Il presidente nazionale di Sos Impresa Luigi Cuomo, e il presidente di Sos Impresa Palermo Nino Tilotta hanno partecipato questa mattina alla cerimonia di commemorazione dell’imprenditore ucciso per aver detto alla mafia "non ti pago".
“Il movimento antiracket è oggi sotto attacco – dice Cuomo – C’è un processo di forte delegittimazione dell’intero movimento antiracket e antiusura siciliano. Non ci sono imprenditori uccisi ma le dichiarazioni dell’ultimo pentito Lucchese che disegna una città, Palermo, in mano agli estorsori, sono estremamente preoccupanti. Tanto più in questo clima di debolezza del movimento”.
“Oggi – continua Tilotta - la mafia vessa le imprese non solo con la violenza ma con strumenti diversi, soprattutto finanziari. Serve intervenire in modo nuovo e a questo stiamo lavorando per far ripartire da Palermo, dove l’uccisione di Grassi ha dato il via al movimento antiracket nazionale, un nuovo percorso di sostegno e solidarietà alle imprese e ai lavoratori. Per prevenire e contrastare l’infiltrazione mafiosa nel sistema economico legale”.
Di risultati importanti ma non ancora sufficienti per la lotta al racket parla invece Mario Attinasi, presidente di Confesercenti Palermo: "Libero Grassi resta un punto di riferimento imprescindibile per tutti gli imprenditori onesti di questa città: dopo 27 anni, è ancora un esempio a cui Palermo deve guardare con gratitudine. Ho avuto l'onore - prosegue Attinasi - di conoscere Pina Maisano Grassi, a cui mi legavano sentimenti di stima e amicizia, e oggi voglio esprimere vicinanza alla famiglia che, assieme alla città, ricorda il sacrificio di Libero. In questi anni la lotta al racket ha fatto segnare risultati importanti, ma che non sono ancora sufficienti: le imprese, le istituzioni e la società civile devono continuare a impegnarsi, in modo sinergico, per sconfiggere definitivamente la mafia - conclude il presidente di Confesercenti Palermo - e promuovere una cultura della legalità a tutti i livelli".
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia