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Guerriglia in via Libertà a Palermo. Scontri tra tifosi: 10 fermi. Calci in testa a un giovane- Video

Dagli sfottò e dalle provocazioni si è rapidamente passati ai tafferugli, con tanto di lancio di oggetti e fumogeni

PALERMO. Pomeriggio infuocato in via Libertà, in pieno centro della città, per scontri tra i tifosi del Palermo e quelli della Lazio, all'altezza di via Mazzini.

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Una trentina di tifosi laziali, al seguito della squadra per Palermo-Lazio, sono stati aggrediti da un gruppo di supporter del Palermo, ne è nata una maxi rissa con lancio di oggetti, fumogeni e spranghe che ha trasformato il "salotto buono" della città in un campo di battaglia. Cinque palermitani e cinque laziali sono stati fermati dalla polizia chiamata dagli abitanti della zona.

Tre persone sono ancora ricercate mentre sul web si diffondono le immagini drammatiche di una persona inerme a terra presa a calci in testa. Tre colpi fortissimi, come si vede dai filmati ripresi dai tanti palermitani che, con i telefonini, hanno immortalato le scene di violenza. Solo l'intervento in massa di polizia e carabinieri ha evitato il peggio.

Il ragazzo, un palermitano, si trova al pronto soccorso con un grosso ematoma alla testa. Gli investigatori della Digos stanno esaminando i video che si sono stati postati sui social network per cercare di risalire ai responsabili. Si stanno anche esaminando le immagini delle telecamere della zona. Per i commercianti e i residenti sono stati momenti di paura.

Gli ultras hanno devastato un banchetto per il referendum di domenica prossima, hanno poi afferrato e scagliato contro i laziali i tavolini del locale. Nel giro di pochi minuti, sono arrivate decine di telefonate al 112 e al 113, il suono delle sirene ha fatto allontanare i due gruppi. Ci sono stati alcuni feriti soccorsi dal personale del 118 con diverse ambulanze.

I palermitani finiti in manette sono esponenti del centro sociale Spazio Anomalia-Ex Carcere, gia' indagati dalla Procura per associazione a delinquere finalizzata all'occupazione abusiva di edifici pubblici, danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e altri reati. Il pm ne chiese l'arresto, ma il gip ritenne che fosse sufficiente l'obbligo di firma. Decisione confermata dal tribunale del Riesame.

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