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Duplice omicidio a Falsomiele, il movente sarebbe un litigio per una bolletta d'acqua

Nei giorni successivi al duplice omicidio in via Falsomiele si sono recati sul posto investigatori, esperti della scientifica ma anche tecnici dell'Amap, l'azienda che gestisce il servizio idrico in città

Al Comune Gregoli è addetto ai servizi cimiteriali

PALERMO. A far scattare il duplice omicidio di Falsomiele è stato un litigio per una bolletta dell'acqua. Questo sembra per ora il movente.  Nei giorni successivi al duplice omicidio in via Falsomiele si sono recati sul posto investigatori, esperti della scientifica ma anche tecnici dell'Amap, l'azienda che gestisce il servizio idrico in città.
Tra gli indizi che hanno fatto insospettire gli inquirenti c’è il fatto che la Fiat 500 L su cui viaggiavano Vincenzo Bontà e Giuseppe Vela era posteggiata davanti ai contatori dell’Amap per rilevare i consumi idrici. Grazie alle immagini delle macchine filmate da una telecamere gli investigatori si sono accorti che il posto era rilevante per capire la dinamica dell’omicidio. Proprio in quel punto era stato fissato l’appuntamento tra Bontà e Gregoli.
Le persone della zona raccontano che Bontà e i coniugi Gregoli assassini avevano avuto discussioni animate per i consumi di acqua. Vincenzo Bontà riceveva infatti bollette Amap carissime. Per questo Bontà avrebbe sospettato che il geometra e la moglie rubassero la sua acqua. Di questo, probabilmente, dovevano discutere il giorno dell’omicidio.
Ma le indagini della mobile di Rodolfo Ruperti continuano per trovare ulteriori risconti. Il procuratore aggiunto Leonardo Agueci sta valutando nuovi approfondimenti per l’inchiesta. Gli inquireti devono ancora passare al vaglio i tabulati telefonici per capire se sia stato Bontà a convocare i Gregoli.
Il sospetto è che i Gregoli si erano già visti quella mattina, pochi minuti prima dell’ultimo drammatico incontro. Forse, l’appuntamento era stato fissato nella piazzetta poco distante dal luogo del delitto. La telecamera di sorveglianza piazzata davanti a un cancello di via Falsomiele ha poi ripreso l’auto di Bontà e quella di Gregoli una dietro l’altra.
Nei giorni scorsi è stato trovato a casa dei coniugi Gregoli un arsenale di armi. La maggior parte delle armi erano detenute legalmente, mentre alcune no. I coniugi hanno il porto d’arma da fuoco, si recano al poligono di tiro e si divertono a sparare ai colombi nel loro terreno. I due interrogati sembrano essere un coppia schiva e piena riserbo.

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