
CEFALU'. «Porteremo nel cuore un dramma indescrivibile, assurdo, che tocca la nostra sensibilità umana e cristiana». Nelle parole di don Cosimo Leone, in una chiesa gremita malgrado il caldo soffocante, c'è tutto il dolore e la rabbia di una città per la morte di Salvatore Rinaudo, attaccato e ucciso da un cinghiale nelle campagne di Cefalù. Ai funerali, che si sono svolti nella chiesa di Santo Stefano, c'era tanta gente.
Accanto alla bara la moglie Rosa che, benchè ferita, ha voluto essere presente ed è stata sorretta alla fine della cerimonia. In prima fila il sindaco Rosario Lapunzina, che ieri aveva denunciato l'incontrollata riproduzione dei cinghiali in assenza di un piano di selezione, e il presidente del consiglio comunale Antonio Franco. C'è stato anche qualche momento di tensione quando un lontano parente della vittima ha manifestato insofferenza nei confronti della troupe della Rai.
2 Commenti
nino
09/08/2015 20:22
I sindaci del territorio sono inascoltati da anni e quindi sono anni che stanno a guardare con le mani in mano. Come hanno speso i soldi a loro disposizione? Nei bilanci dei loro comuni non potevano dare priorità alle problematiche che possono causare danni a persone come è successo con questi animali selvatici? Ad esempio il comune di Cefalù quanto spende in sagre feste padronali concerti manifestazioni eventi musicali turistici sportivi ecc.ecc.? Certo una città ha bisogno anche di queste cose ma prima vanno affrontate le priorità per garantire la salute dei cittadini,prima il dovere e poi il piacere. Troppo facile ora scaricare su altri quello che i sindaci non hanno fatto sul loro territorio dove godono di ampie competenze e prerogative dirette. Se impegnavano adeguate risorse uomini e mezzi avrebbero potuto almeno arginare tale fenomeno. Molto più comodo lamentarsi e stare a guardare, il solito scaricabarile spero che la magistratura faccia chiarezza.
Sabrina74
09/08/2015 22:23
Hai perfettamente ragione.....come sempre del resto. Uomo molto saggio!!!!!
nino
09/08/2015 23:22
Grazie Sabrina per il suo apprezzamento
Giuseppe
09/08/2015 22:02
Certo questo commento fa riflettere, forse il signore non sa che i sindaci non possono intervenire se non fanno la legge, e la legge nel caso on discussione la deve fare l'assemblea regionale che conosce la problematica ma ad oggi non a legiferato. Ora, dopo quanto accaduto tutti iniziano con la solita manfrina " i sindaci, potevano ,possono, e altro" ma i primi cittadini hanno da sempre evidenziato la pericolosità a cui si andava incontro ma co.e sempre inascoltati. Certo nessuna a chiesto le dimissioni dei deputati regionali tutti per le manifeste inadempienze di questi anni e più semplice chiedere la testa del sindaco che a sua volta non perde occasione per seguire il deputato di riferimento e così non cambierà mai niente. Come sempre subito dopo l'accaduto ci adopera in discussioni ma passato il momento torniamo alla solita routine.
nino
09/08/2015 23:06
Sig. Giuseppe quando Maroni era ministro degli interni furono varate delle norme che diedero poteri enormi si sindaci che sul loro territorio praticamente possono disporre su tutto . Quelle leggi sono tuttora in vigore. Nel merito i comuni interessati potevano e dovevano intervenire mettendo in campo uomini mezzi i risorse che nessun governo regionale avrebbe avversato. Non erano necessari interventi straordinari sarebbero bastati un minimo di interventi per arginare quantomeno il problema. Quando vi un rischio di salute pubblica si interviene subito e non si sta a guardare per anni lamentandosi e basta. Evidentemente le risorse ai sindaci sono servite per altro. La magistratura farà chiarezza.