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Tangenti a Palermo, l'Enac:
"Più vigilanza sull'aeroporto"

PALERMO. Dopo il caso delle tangenti a Palermo che ha visto coinvolto Roberto Helg, l'Enac ha incontrato i vertici della Gesap, il presidente Fabio Giambrone e l'ad Dario Colombo, società di gestione dell'aeroporto di Palermo, convocati dal presidente Vito Riggio e dal direttore generale Alessio Quaranta dopo le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto Roberto Helg, ex vicepresidente Gesap, arrestato lo scorso 2 marzo mentre intascava una tangente di 100 mila euro.

Riggio, nell'evidenziare la situazione di estrema gravità che si è verificata, ha espresso fiducia e apprezzamento nell'operato della magistratura. L'Enac, tuttavia, ha costatato l'urgenza di continuare ad assicurare l'assoluta continuità in tema di sicurezza del volo, nonchè la certezza della realizzazione degli investimenti previsti dal contratto di programma stipulato con la Gesap e in vigore dal 2012.

L'ente ha preso atto della comunicazione riportata dai vertici Gesap sui provvedimenti aziendali, che verranno sottoposti al CdA in programma domani. Le decisioni verranno tempestivamente comunicate all'Enac, che «intensificherà - si legge in una nota - in questa fase di transizione le proprie attività di vigilanza e di controllo sull'aeroporto di Palermo».

Riggio ha anticipato, inoltre, l'intenzione di convocare un incontro con i soci della Gesap, Comune di Palermo, Provincia di Palermo e Camera di Commercio per avere rassicurazioni sulla continuità degli investimenti e sui processi di ricapitalizzazione e privatizzazione in atto.

«Il governo regionale in questi anni ha commissariato ben quattro Camere di Commercio in Sicilia per 'motivi burocratici': non si comprende come mai di fronte a quello che è successo a Palermo si perda ancora tempo. Bisogna intervenire subito e rimuovere una governance che appare oggettivamente inadeguata a rappresentare artigiani, imprenditori e commercianti. E in assenza di una governance adeguata, serve un commissario di alto profilo». Lo dice Mario Filippello, segretario regionale della Cna Sicilia (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa).

«La recente inchiesta che ha portato all'arresto del presidente della Camera di Commercio - aggiunge Filippello - evidenzia ogni giorno di più elementi inquietanti, che sembrano dimostrare l'esistenza di un meccanismo non riferibile alla responsabilità di un singolo. E tutto questo preoccupa parecchio, anche alla luce dei progetti di privatizzazione della Gesap». «Il governo regionale - conclude Filippello - deve agire e deve farlo presto, non dimenticando che sono le imprese con i loro versamenti a permettere l'attività delle Camere di Commercio, ed è dunque alle imprese di tutti i settori che il governo deve rispondere del proprio operato».

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