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Racket a Palermo, colla nei lucchetti della steak house "Zangaloro"

Si tratta probabilmente di un atto intimidatorio per la richiesta di pizzo

PALERMO. La polizia indaga su un intimidazione messa a segno a Palermo ad un negozio in pieno centro a Palermo. I titolari della steak house "Zangaloro meat factory" che si trova, in via Isidoro La Lumia, ha trovato i lucchetti della saracinesca bloccati con della colla.

Uno dei classici avvertimenti Cosa Nostra per mettersi in regola e pagare il pizzo. Soprattutto in questo periodo che è prevista la rata natalizia. La comunicazione dell'intimidazione è stata postata su Facebook dal titolare Angelo Zangaloro.

Su Fb i titolari della steak house hanno messo le foto dei lucchetti incollato con scritto: ''Uno dei tanti motivi per cui in questa città fare imprenditoria è impossibile è rappresentato anche da questo... ''. In un post è scritto: ''Oggi ritarderemo l'apertura causata da persone esterne che si ostinano a dettare legge in un territorio dove giovani imprenditori vogliono crescere, dove giovani imprenditori non si vogliono piegare, dove giovani imprenditori vogliono cambiare. Oggi questo vile atto viene contrastato dalla nostra protesta che si unisce a quella di tanti altri imprenditori che vogliono provare a cambiare''. Numerosissimi sono i messaggi di solidarietà soprattutto da parte di giovani.

«Nell'ultimo periodo abbiamo registrato altri episodi analoghi. Anche altri commercianti non si sono piegati e resistono a Cosa nostra. Chi ha messo l'attak nei catenacci del locale Meat Factory della famiglia Zangaloro non si è evidentemente accorto che i titolari fanno parte della rete di Addiopizzo e che non hanno quindi alcuna intenzione di cedere a nessun tipo di richiesta estorsiva». Lo dice Daniele Marannano, presidente di Addiopizzo.

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