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Si ferma il trasporto per i bambini disabili, il Comune: "Riparte in settimana"

A bloccare il servizio, la burocrazia. Approvato il bilancio comunale si attende il trasferimento delle somme. L'assessore Ciulla: "Questione di giorni e i mezzi ripartono"

PALERMO. Mezzi di trasporto fermi per i piccoli studenti palermitani che frequentano le scuole elementari e medie della città. La burocrazia si rivela ancora una volta nemica della disabilità e così, dopo appena un mese dal loro riavvio, da lunedì i pulmini che accompagnano i bambini diversamente abili da casa in classe hanno avuto un nuovo stop. Motivo? Finiti i fondi, si attendeva l’approvazione del nuovo piano esecutivo di gestione comunale: “Si tratta di un’interruzione momentanea – assicura l’assessore comunale alle Attività sociali Agnese Ciulla -, legata all’iter amministrativo. Nel bilancio sono stati stanziati circa 750 mila euro per questo servizio”.

Così come sta accadendo per l’assistenza specialistica, anche per il trasporto, insomma, occorre attendere che la burocrazia faccia il suo corso. Intanto, però, da lunedì 47 bambini con disabilità, per lo più psico-motorie, non hanno potuto frequentare le lezioni perché gli automezzi che li accompagnano sono di nuovo fermi. “Sabato pomeriggio – racconta Nunziata Patania De Lisi, madre di un ragazzino pluri disabile che frequenta la terza media e che si è rivolta alla redazione del Giornale di Sicilia segnalando il fatto -, io e tanti altri genitori abbiamo ricevuto una telefonata dalla cooperativa che ha in gestione il servizio, la quale ci comunicava che da lunedì avremmo dovuto fare a meno del trasporto. Un’altra volta. Si è partiti in ritardo e adesso, dopo un mese, i nostri figli sono costretti a restare a casa. Siamo stanchi. I problemi dei nostri bambini non sono considerati e con loro, neanche le difficoltà vissute da noi familiari”. Il trasporto, di competenza del Comune, è dato in gestione ad enti accreditati. “Si tratta di un’interruzione temporanea e legata alle procedure burocratiche da espletare” spiega Agnese Ciulla.

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