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Quel giorno che Pippo Inzaghi segnò tre gol al Palermo

Il terzo gol di Pippo Inzaghi in quel Piacenza-Palermo del 1994 (frame dalla telecronaca della partita di Tele Lombardia, disponibile su Youtube)
Il terzo gol di Pippo Inzaghi in quel Piacenza-Palermo del 1994 (frame dalla telecronaca della partita di Tele Lombardia, disponibile su Youtube)

È il 25 settembre del 1994, Filippo Inzaghi, da oggi nuovo allenatore del Palermo, ha da poco compiuto 21 anni e gioca in Serie B, nel Piacenza, la squadra della sua città, appena retrocessa. È già una promessa del calcio italiano e infatti veste la maglia azzurra dell'Under 21. Quella domenica, quarta giornata di campionato, non figura però nell'undici titolare e si accomoda in panchina. Di scena al Garilli c'è proprio il Palermo. Al centro dell'attacco, nella formazione di casa, un beniamino del pubblico, si chiama Antonio De Vitis, detto Totò, e tutti lo ricordano con affetto anche all'ombra del Monte Pellegrino per via degli otto gol segnati in maglia rosa dieci anni prima, quando l'età del bomber leccese era più o meno la stessa di quel giovanotto che oggi in panchina scalpita per entrare in campo.

Lo farà ben presto, al 17' del primo tempo, complice l'infortunio dell'ala destra Turrini. Su quella fascia in maglia rosa (a dire il vero quel giorno bianca con strisce rosa-nero orizzontali, casacca indimenticabile per i tifosi) opera Caterino, famoso per le sgroppate dai capelli biondi al vento. Al centro del reparto arretrato, invece, il libero è Biffi, uno che tanti anni dopo lo stesso Inzaghi ricorderà, in una conversazione sul web con Bobo Vieri, come uno dei difensori più cattivi della B.

Il primo tempo finisce 0-0, il Palermo di Salvemini, con in campo, fra gli altri, Rizzolo, Iachini e Brambati, resiste. Ma nell'intervallo Superpippo - a Piacenza già lo chiamano così - accende i motori e al ritorno dagli spogliatoi la musica è un'altra. Dopo dieci minuti il numero 16 colpisce di testa su azione nata da un calcio d'angolo che lui stesso si è procurato: palombella all'incrocio dei pali alla destra di Mareggini, imparabile. Passano solo tre minuti e arriva il raddoppio, ancora su cross dalla destra. Piovani tiene a distanza Caterino e trova Inzaghi sul palo lontano, liberissimo, come succederà spesso nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera. Conclusione di sinistro di controbalzo, da due passi, Mareggini ancora battuto. Il gol del ko arriva al 75' ed è il frutto di un'azione fulminea che parte ancora dalla destra. Polonia ferma Battaglia e comincia la cavalcata sulla fascia, scambia con Piovani e s'invola, lancia al centro per De Vitis, che intuisce il movimento di Inzaghi e lo libera al limite dell'area, Superpippo scarta Mareggini in uscita e insacca a porta vuota. Tre a zero.

È  il risultato finale, il Piacenza chiuderà il campionato al primo posto, con 71 punti, il Palermo dodicesimo, a 44. Inzaghi realizzerà - in quella prima stagione di B con i tre punti per la vittoria - quindici reti. Ne aveva segnato già 26 nelle due precedenti stagioni al Leffe e al Verona. Ne siglerà in quantità industriale negli anni a venire, tra Parma, Atalanta, Juventus e Milan. Pohjanpalo e Brunori faranno bene a rivedere quella partita per capire di che pasta era fatto da giocatore il loro nuovo allenatore.

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