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Palermo, serata thrilling con la Sampdoria: comincia l'assalto alla Serie A, ecco le probabili formazioni

Partita da dentro o fuori, ma ai rosa può bastare anche un pareggio al termine dei tempi supplementari. In palio c’è la semifinale col Venezia. Liguri in grande forma, serviranno spirito di sacrificio e coesione

Si parte. Anzi, si riparte. Diciassette giorni per realizzare un sogno, un’impresa che avrebbe del sensazionale. Diciassette giorni per non ammettere che tutto è stato sbagliato, diciassette giorni (l’ultima finale per la promozione in A è prevista il 2 giugno) per cancellare mesi di anti-calcio e di aspettative deluse. Grazie ai play-off mutuati dallo sport americano, in vigore in Serie B dalla stagione 2004-2005 e senza i quali mezza categoria cadetta (compreso il Palermo) sarebbe in vacanza già da tempo, si può ancora rimediare. Il cammino è lungo e difficile ma la promozione è ancora possibile. Il sesto posto in classifica consente ai rosa di affrontare stasera la Sampdoria (che è arrivata settima) al Barbera, con due risultati su tre a disposizione. Se vince o pareggia il Palermo passa e affronterà il Venezia (lunedì 20 e venerdì 24). Stasera in caso di parità al 90’ si giocheranno i tempi supplementari ma niente rigori. Ma gli altri turni sarebbero tutti in salita. Due doppi confronti nei quali bisognerà fare più degli avversari, a parità di punti e di gol il Palermo avrebbe la peggio.

Meglio non pensarci, provare a fare un passo per volta e concentrarsi sulla gara di stasera (inizio ore 20.30, stadio Barbera, diretta tv su Dazn o Sky Sport, diretta testuale su Gds.it), per niente facile per il valore di un’avversaria di prestigio che dopo una partenza a rilento ha fatto benissimo nel girone di ritorno (32 punti contro i 24 del Palermo), che è reduce da tre vittorie di fila. La Samp sarà priva del forte centrocampista Darboe, ma può contare su un paio di giocatori offensivi in gran forma come Borini ed Esposito. E senza i due punti di penalizzazione iniziali si sarebbe trovata in classifica davanti ai rosa. Una gara difficile anche mentalmente. Perché, se la Sampdoria non può avere dubbi e deve giocare per vincere, il Palermo deve cercare di interpretare al meglio il match: difendere il pari, aspettare la squadra di Pirlo e ripartire? O provare a vincere scoprendosi? Non sarà una scelta facile per Mignani, che stasera gioca contro il suo passato, genovese e doriano, nel tentativo di riprendersi quella Serie A che l’anno scorso avrebbe meritato col Bari.

Una partita difficile, come abbiamo detto, per il valore degli avversari, di un allenatore come Pirlo che lentamente ha conquistato la piazza genovese, ma anche per un paio di assenze che pesano. Di Mariano è stato convocato, ma manca da un mese, difficilmente giocherà dall’inizio e al suo posto dovrebbe giocare ancora Diakitè, che è un difensore. E senza lo squalificato Nedelcearu, la difesa perde un giocatore utilissimo per esperienza e fisicità. Ci sarà la spinta del Barbera è vero, lo sentiamo dire come un mantra da giorni. Lo stadio sarà tutto pieno, la passione alle stelle, chi fino a pochi giorni fa contestava si lascerà tutto alle spalle per incitare la propria squadra, ma la storia dice chiaramente che il pubblico da solo non vince le partite. Se così fosse, il Palermo non avrebbe perso sette volte davanti al proprio pubblico e se così fosse il 19 maggio del 2010, col Barbera stracolmo come un uovo, avrebbe battuto appunto la Sampdoria, qualificandosi per la prima volta nella sua storia in Champions League. Il pubblico è il sale del calcio, il motore che muove questa macchina, un sostegno importante, ma i risultati dipendono da diversi fattori. Senza contare che col Var il condizionamento arbitrale da parte dell’ambiente è ormai irrilevante.

Il Palermo dovrà trovare anzitutto in se stesso le forze per superare questo primo turno. Dovrà «inventarsi» squadra, cosa che non è mai accaduta, se non a sprazzi, negli ultimi due anni. Come accadde due anni fa alla vigilia dei play-off per la B. Ha un precedente che conforta: il 6 aprile, al debutto di Mignani sulla panchina rosa, ha già bloccato la Sampdoria, che era in gran forma. Fu una gara equilibrata nonostante il nuovo tecnico fosse arrivato da pochissimi giorni. Oggi sarà tutto diverso, soprattutto sul piano mentale, la palla scotterà tra i piedi, ogni giocata può costare un’intera stagione. Che il Palermo si schieri col modulo 3-4-2-1 (con due mezzepunte alle spalle di Brunori, come ha fatto a Bolzano e come è annunciata la Sampdoria) o col 3-5-2 (con Soleri al fianco di Brunori, rinunciando a Di Francesco) cambia davvero poco. Come poco cambia se in mezzo al campo al fianco di Gomes giochi Segre o Henderson. Perché chiunque giochi, in queste partite i valori che fanno la differenza sono altri, parliamo di spirito di sacrificio, umiltà e coesione. Per molti rosanero sarà la partita più importante della carriera (pensiamo a Desplanches, ma allo stesso Brunori, a Graves, a Gomes), per altri sarà una grande occasione per farsi perdonare una stagione al di sotto delle attese e una lunga serie di prestazioni incolore. Stasera o mai più.

Le probabili formazioni

PALERMO (3-4-2-1): Desplanches; Graves, Lucioni, Ceccaroni; Diakitè, Gomes, Segre, Lund; Ranocchia, Di Francesco; Brunori

SAMPDORIA (3-4-2-1): Stankovic; Piccini, Ghilardi, Gonzalez; Depaoli, Kasami, Yepes, Barreca; Borini, Esposito; De Luca

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