Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il Palermo a Parma prende due gol nel recupero e regala una vittoria costruita dalle gemme di uno scintillante Brunori

Gara rocambolesca per i rosa sul campo della capolista. Il capitano prima segna con un pallonetto da centrocampo e poi con un destro a giro. I padroni di casa accorciano nella ripresa e spingono. Il neo dottore Segre riporta i suoi sopra di due, ma nel finale arriva la doppia beffa ed è pareggio: 3-3

La gioia di Brunori (foto di Tullio Puglia)

Un'impresa sfumata per due gol segnati nei minuti di recupero. Succede... Il Parma ha creduto fino all'ultimo nel pareggio, anche dopo il terzo gol del Palermo, quello di Segre, che avrebbe spezzato le gambe a chiunque. Per Eugenio Corini la soddisfazione di avere fatto tremare la capolista e soprattutto la consapevolezza di avere ritrovato un Brunori in grandissimo spolvero.

Enorme protagonista della gara, il capitano del Palermo, che ha anche dedicato i suoi gol alla moglie con l'eloquente gesto del bebè in arrivo. Doppio gesto: il pallone sotto la maglia e il dito in bocca. Doppio come le magie del suo primo tempo, anzi dei suoi primi venti minuti di gioco. Pronti via e al 3' arriva la prima perla. Luccicante, abbagliante. Come quella di Verre l'anno scorso contro il Frosinone (toh, un'altra capolista e un altro vantaggio sfumato, la partita al Barbera finì 1-1). Per i più nostalgici come quella di Miccoli al Chievo. Un gol quasi da centrocampo. Coulibaly ruba una palla e serve il centravanti, che ha già visto Chichizola fuori dai pali e non ci pensa due volte: pallonetto da distanza siderale e portiere del Parma battuto. C'è una partita intera davanti, può succedere di tutto, ma quella rete così bella fa sperare al popolo rosanero che i tempi delle vacche magre siano finiti.

Il Parma prova a reagire a testa bassa e Bonny, su un cioccolatino servito dal palermitano Di Chiara, fa frusciare l'esterno della rete di Pigliacelli. La squadra di Pecchia insiste e il Palermo la punisce grazie alla seconda prodezza di Brunori, al minuto 18'. Stavolta il capitano, che così  tocca quota 6 nella lista dei migliori bomber, trova un tiro a giro di quelli che quest'anno troppe volte hanno fatto piangere Pigliacelli. Di Francesco serve il centrattacco dalla sinistra su un'azione nata ancora una volta da una palla conquistata da Coulibaly. Brunori l'addomestica con qualche fatica e come i campioni la fa scivolare sul piede pronto a calciare. Il tiro di destro è un lampo che acceca Chichizola e tutto il Tardini, per la gioia dei quasi duemila tifosi rosanero presenti.

Ma è pur sempre troppo presto per cantare vittoria. Più lecito cominciare a sperare a fine primo tempo. Guardando la lista delle occasioni del Parma, c'è spazio solo per qualche conclusione dalla distanza, come un'insidiosa rasoiata di Estevez. Al microscopio, però, la partita racconta di una lunga serie di palloni scodellati al centro e allontanati con le buone o con le cattive dai difensori rosanero. E che la sfida si incanali verso un assedio lo fa intuire il gol arrivato a inizio ripresa. Ancora Estevez stanga verso la porta, ma il suo tiro stavolta si infila grazie a una deviazione di Lund.

La fortuna ha aiutato la capolista. Che, d'altronde, dimostra di meritare la mano amica della dea bendata, schiacciando il Palermo nella sua area con una serie asfissiante di palloni pericolosi. A Pigliacelli, comunque, basta fare l'ordinaria amministrazione per arrivare indenne fino a 5 minuti dalla fine dei tempi regolamentari (poco prima Mihaila aveva sbagliato il 2-2 e Lucioni l'1-3), quando un'incertezza di Balogh e Di Chiara permette a Buttaro di rubare palla e servire Segre: il novello Dustin Hoffman (ricordate... Il Laureato...)  si invola e solo davanti a Chichizola non sbaglia: corona d'alloro anche sul campo e partita che sembra chiusa.

Sembra... Perché la panchina del Parma è fatta di campioni per la categoria. Lo dimostrano le due reti arrivate nei minuti di recupero. Al 91' Mihaila trova il buco per spedire la palla nell'angolo alto alla sinistra di Pigliacelli e al 96', nel recupero del recupero, causato da un controllo Var sulla rete del rumeno, Charpentier sovrasta le statuine in maglia rosa e infila un altro angolo, quello basso alla destra del numero 22.

Fine del sogno, ma comunque Palermo imbattuto sul campo della prima in classifica, destinata con ogni probabilità a conquistare la promozione diretta in Serie A. Per una compagine che appariva sull'orlo di una crisi di nervi, nonché di gioco e di risultati, è pur sempre un pannicello ben caldo. Un'occasione monumentale sprecata, certo, da una squadra che ancora non ha superato il blocco dell'ultimo periodo. Il Parma ha dominato sul piano del gioco, il Palermo ha faticato ad arginare la manovra dei padroni di casa, anche se la linea di centrocampo ha lottato bene contro gli avversari e Mamadou Coulibaly a tratti è sembrato un gigante. E questo fa ben sperare. Fa pensare che Corini pian piano stia trovando l'assetto ideale. La difesa dà meno certezze rispetto alla prima parte del campionato, ma è pur vero che manca una pedina importante come Ceccaroni.

Dalla linea d'attacco le notizie più confortanti. In primo luogo, naturalmente, per il ritorno in grande stile di capitan Brunori, che, forse galvanizzato dalla prossima paternità, ha sfoderato una prestazione superba e non solo per le due gemme preziose. Ma accanto a lui è tornato un fattore quel Di Francesco acquistato per fare salire di livello il potenziale offensivo e poi rimasto nell'ombra, prima dell'infortunio. Con a supporto Soleri, Mancuso e in futuro anche Insigne, Corini conta di mantenere alto lo score del suo attacco, senza dimenticare Di Mariano, che oggi ha reso meno, ma ha comunque fatto il suo.

La classifica però non sorride. Il Palermo è ottavo e otto sono i punti che lo separano dalla promozione diretta. Tanti per una squadra che non riesce ancora a imporre il suo gioco. Serve completare quella svolta di cui l'allenatore ha parlato alla vigilia. In questo senso, l'esito della gara sul terreno della capolista può essere un'arma a doppio taglio: da un lato può rinvigorire il morale (1-3 al 90'), dall'altro può deprimerlo (3-3 al triplice fischio). Quindi, non resta che preparare l'assalto alla prossima gara, sabato 16, quando al Barbera i rosa troveranno di fronte il Pisa. Squadra rognosa? Può darsi. Ma il Catanzaro ieri l'ha battuta 2-0 e se davvero si crede nella Serie A occorrerà cominciare a vincere al Barbera.

Parma-Palermo 3-3

RETI: pt 3' e 18' Brunori; st 6' Estevez, 41' Segre, 46' Mihaila, 51' Charpentier

PARMA (4-2-3-1): Chichizola 5.5; W.Coulibaly 6.5, Del Prato 5, Balogh 5.5, Di Chiara 6; Estevez 6.5 (34' st Sohm sv), Hernani 5 (1' st Camara 6); Partipilo 5.5 (17'st Charpentier 6.5), Bernabé 6.5, Man 5.5 (28'st Mihaila 6.5); Bonny 6 (29' st Benedyczak sv). In panchina: Turk, Corvi, Osorio, Ansaldi, Colak, Circati, Cyprien. Allenatore: Pecchia 6.5

PALERMO (4-3-3): Pigliacelli 6; Mateju 5.5, Lucioni 6.5, Marconi 6, Lund 6.5 (31' st Aurelio 5.5); M.Coulibaly 7 (24' st Henderson 6), Gomes 6.5, Segre 6.5; Di Mariano 6 (24' st Buttaro 6), Brunori 8.5 (31' st Soleri 6), Di Francesco 6 (12' st Valente 6). In panchina: Desplanches, Graves, Mancuso, Stulac, Insigne, Nedelcearu, Vasic. Allenatore: Corini 6.5

ARBITRO: Massa di Imperia 6

NOTE: giornata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori: 13.410 circa, di cui 1.941 nel settore ospiti. Ammoniti: Di Francesco, Balogh, Del Prato, Bonny, Soleri, Benedyczak, Mateju. Angoli: 9-1. Recupero: 1' pt; 7' st

Caricamento commenti

Commenta la notizia