Il primo scampanellio alla porta del City Group è arrivato da Corini nel post partita più amaro della stagione rosanero, venerdì contro il Brescia: per vincere il campionato, ha evidenziato il tecnico, servirà un organico competitivo in tal senso. Una riflessione che mette in discussione più di qualche elemento della rosa, a cominciare da quelli arrivati in prestito: c’è ancora un mese per decidere chi riscattare, chi riprendere a titolo temporaneo e chi lasciar andare. Per alcuni giocatori è possibile che la società chieda un prezzo ribassato, in caso sia di nuovo prestito sia di acquisizione definitiva.
La rivoluzione sul mercato dopo la promozione in Serie B ha spinto la nuova società a effettuare ben sette acquisti a titolo temporaneo, più altri quattro nella sessione invernale: ma che il lavoro da fare fosse più lungo del previsto è emerso già nelle prime giornate di campionato, quando due degli innesti estivi, Pierozzi e Stoppa, sono stati salutati senza troppi complimenti in direzione rispettivamente di Como e Vicenza. Insieme a loro il Palermo aveva preso in prestito Sala, Stulac, Elia, Bettella e Vido, aggiungendo a gennaio Orihuela, Tutino, Verre e Masciangelo: contrariamente a quanto auspicato, non tutti sono riusciti a esprimere il proprio valore, sia per scelte tecniche penalizzanti che per infortuni che ne hanno limitato la presenza in campo. Sta di fatto che il loro futuro, come anche di altri elementi acquistati a titolo definitivo, rimane un enorme punto interrogativo: la palla passerà ora a Corini, al ds Rinaudo e al City Group.
Un nodo è stato sciolto ancor prima di fine campionato: tra tutti Stulac, che pure ha saltato l’intero girone di ritorno per la lesione della coscia con interessamento dei tendini, è stato l’unico a essere preso con la formula non del diritto ma dell’obbligo di riscatto a determinate condizioni, che si sono verificate, rendendo così automatica la sua acquisizione dall’Empoli. L’obiettivo, rimasto irrealizzato in questa stagione anche a causa di equivoci tattici e di un modulo variabile nei primi mesi, è di fare dello sloveno il perno del nuovo centrocampo.
Più delicate, per ragioni diverse, le trattative con il Sassuolo per Sala e con l’Atalanta per Elia: il numero 3 è reduce da una stagione positiva e, posto che il controriscatto degli emiliani è improbabile (ne detengono il cartellino dal 2019, ma ogni estate lo hanno ceduto in prestito ad altri club), toccherà alla dirigenza rosanero trovare un accordo sul prezzo o in alternativa virare su altri profili; il numero 77 ha invece chiuso il proprio campionato dopo dieci partite (condite da tre gol) per la lesione del legamento crociato, ma ha manifestato a più riprese la volontà di proseguire con il Palermo e la soluzione più accreditata, su cui Rinaudo dovrebbe lavorare con l’Atalanta, è il rinnovo del prestito nuovamente con diritto di riscatto.
Ancora più complicata la situazione di Verre: l’ex Sampdoria è un beniamino della piazza, sia per aver accettato di scendere di categoria sia per il capolavoro da centrocampo contro il Frosinone, ma la precaria situazione economica dei blucerchiati e i problemi tattici riscontrati dal numero 26 nelle ultime settimane fanno sì che la sua conferma non sia così scontata.
Per gli altri le possibilità di iniziare il 2023/24 a Palermo sono poche: per Orihuela, sceso in campo esclusivamente nei minuti di recupero con l’Ascoli, l’ultima parola spetterà alla dirigenza poiché, al di là della giovane età, la sua squadra di provenienza (Montevideo) fa pure parte della galassia City; per quanto riguarda Masciangelo e Vido, nessuno dei due ha mai fatto breccia nel cuore di Corini, che gli ha concesso rispettivamente una e due apparizioni da titolare e difficilmente spingerà per una loro riconferma. Su entrambi le aspettative erano decisamente maggiori, dati i trascorsi comunque importanti in Serie B, ma l’apporto alla causa è stato quasi nullo.
Per Tutino e Bettella la situazione è in costante evoluzione: il tecnico li ha schierati tutti e due con continuità, ma il rendimento non sempre è stato all’altezza. L’ex Parma non ha saltato una partita, da titolare o da subentrato, ma ha segnato appena tre gol e prima della gara con il Brescia non è mai sembrato avere un’intesa vincente con Brunori; sul numero 48 pesano invece i 4 milioni chiesti dal Monza per il riscatto e un paio di errori in marcatura costati al Palermo alcuni gol (l’ultimo, pesantissimo, subito da Ayé venerdì), elementi che rendono possibile la permanenza in rosanero solo in caso di sconto o rinnovo del prestito. Ma anche per loro due, come per lo stesso Verre, non è da escludere che la società tenga d’occhio altri profili, purché favoriscano l’immediata risalita nella massima serie.
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