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Europei 2032 senza Palermo, Schifani riapre la speranza: «Confronto con la Figc»

«Esprimo cauta fiducia su una possibile soluzione a medio termine. Ho riscontrato la disponibilità del presidente Gravina», dice il numero uno della Regione Siciliana. Lagalla: «Ci sono quasi dieci per rafforzare impianti sportivi e infrastrutture»

Lo stadio Barbera in occasione di una partita della Nazionale

«È stata avviata un’interlocuzione con la Federazione calcio, cauta fiducia ma possibile soluzione sta nel medio termine». È quanto rende noto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani a proposito dell’esclusione di Palermo, e quindi della Sicilia, dal novero degli stadi inclusi nel piano di candidatura dell’Italia per ospitare i campionati continentali in programma fra nove anni.

«Ho parlato - spiega Schifani - con il presidente della Federazione Gabriele Gravina, a proposito della esclusione dello stadio Barbera di Palermo dall’elenco relativo al dossier presentato all’Uefa in vista della decisione per gli Europei di calcio del 2032, ed esprimo cauta fiducia su una possibile soluzione a medio termine. Ho riscontrato la disponibilità del presidente Gravina e della Federazione ad esaminare con attenzione l’intera vicenda e mi auguro che la città di Palermo possa rientrare tra le prescelte».

Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. «Ho chiesto di incontrare il ministro per lo Sport Andrea Abodi - dice - e ringrazio il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani per la sua disponibilità ad assumere contatti con il presidente della Figc Gabriele Gravina che io avevo personalmente sentito nei giorni scorsi. Sorprende e dispiace l’estemporanea decisione che esclude Palermo e la Sicilia da una manifestazione calcistica internazionale, penalizzando oltre 5 milioni di cittadini e concentrando prevalentemente l’evento nell’area centro-settentrionale del Paese. La città di Palermo è certamente in ritardo rispetto al processo di ottimizzazione e potenziamento degli impianti sportivi, ma il dossier presentato offre sufficienti garanzie di adeguato rafforzamento delle necessarie infrastrutture nell’arco di quasi dieci anni intercorrente da qui all’avvio degli Europei».

Lagalla sottolinea anche che «la città di Palermo si è sempre fatta trovare pronta in occasione di simili appuntamenti e che, ad oggi, almeno cinque tra le sedi prescelte non offrono tutti i requisiti richiesti. Ancora una volta deludono il comportamento e le dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali che, invece di associarsi alla legittima protesta dei delusi tifosi siciliani, addebitano all’attuale amministrazione comunale inesistenti responsabilità anche in considerazione della oggettiva e indubitabile circostanza anche in evidente spregio della verità, avendo proprio loro fatto parte di una maggioranza che ha governato fino a dieci mesi fa, senza nulla realizzare e prevedere in materia di politica dello sport».

Il consigliere comunale Domenico Bonanno (nuova Dc) dal canto suo ha lanciato una raccolta firme per chiedere alle istituzioni di intervenire affinché Palermo non venga esclusa. «Chiediamo al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro dello Sport, Andrea Abodi e al presidente della Regione Renato Schifani di intervenire affinché la Figc riveda questa decisione assurda e riconosca a Palermo il palcoscenico internazionale che merita. Invito tutti i siciliani a sottoscrivere la raccolta firme», dice Bonanno in un videomessaggio (il link per sottoscrivere la petizione).

Protesta per l’esclusione anche il Pd. «Sono 10 gli stadi selezionati - dichiarano il capogruppo del partito in commissione Trasporti della Camera e segretario regionale Anthony Barbagallo e Mauro Berruto, responsabile Sport Pd - e l'Italia, ahimè, finisce a Bari. Palermo, quinta città d’Italia, è stata esclusa dalla lista - in cui figurano anche città e stadi più piccoli - pare anche per la difficoltà nell’essere raggiunta, per i collegamenti da e per l’Isola. Ancora una volta la regione paga il gap infrastrutturale che ben conosciamo, costringendo i siciliani all’emarginazione territoriale e oggi anche sportiva».

«L’esclusione dello stadio Barbera di Palermo dagli Europei 2032 per carenze strutturali è una notizia che ci lascia attoniti e certifica ancora una volta l'inefficienza e il totale ritardo di questa giunta rispetto alla messa in sicurezza e all'agibilità degli impianti sportivi palermitani». Lo ha detto il consigliere comunale del Pd, Giuseppe Lupo, che aggiunge: «Abbiamo ancora nove anni per poter rimediare a questa carenza che pesa come un macigno sulla testa dei tanti tifosi palermitani e non solo ma su tutti i cittadini che perdono un'occasione storica di rilancio per lo sviluppo produttivo ed economico della città. Lagalla - conclude - si presenti al più presto un consiglio comunale e ci dica urgentemente quali iniziative intende adottare per impedire l'esclusione».

«É paradossale che la Sicilia sia stata esclusa dalla Figc dal dossier di candidatura dell’Italia per organizzare l’Europeo di calcio 2032. Un’esclusione motivata dal fatto che inserire due isole, poiché Cagliari fa parte della proposta, con i rispettivi problemi logistici di spostamenti, avrebbe potuto creare dei disagi. Bene, crediamo che sacrificare Palermo e la Sicilia sull’altare del radicalismo ambientale sia un grande errore, né siamo pronti a rinunciare a questo importante evento sportivo, volano di economia e di turismo per tutto il territorio». Così in una nota congiunta Annalisa Tardino, commissario della Lega Sicilia per Salvini Premier e Sabrina Figuccia, assessore allo Sport del Comune di Palermo

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