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Palermo a Cosenza per cambiare il suo campionato: con una vittoria si può sognare

A Cosenza per il Palermo è una sorta di esame di maturità. Uno spartiacque della stagione. Un match, quello in programma sabato alle 14 allo stadio San Vito Marulla, che può cambiare la "natura" dei sogni, delle ambizioni. Quelle dei tifosi, perchè Corini in realtà ha le idee ben chiare: restare in questa categoria. Mantenerla, consolidarla, per puntare ad un trampolino diverso l'anno prossimo.

Sempre lavorando per migliorarsi e raggiungere poi una "stella fissa", che si chiama Serie A. Col tempo, senza fretta. Senza mai snaturare il percorso e il punto di partenza. Ma torniamo alla sfida con il Cosenza che può, come detto, spostare l'ago della bilancia verso i playoff e allontanare l'incubo dei playout. Esattamente a metà tra il credere di poter lottare per un sogno e la consapevolezza di dovere invece resistere, il Palermo sabato ha l'opportunità di fare quel saltello in più (senza dimenticare comunque che il campionato è ancora lungo e pieno di insidie) verso una direzione ben precisa.

Saltare su un treno, che è quello della promozione. Un binario diverso, ovviamente. Una diversa destinazione neanche ipotizzata soltanto 4 settimane fa, quando Brunori e compagni stazionavano in terzultima posizione a quota 9 punti. A -4 punti dalla zona playoff e a +4 dai playout, si può dire che i siciliani rappresentino la "pancia" di questa Serie B, almeno per il momento.

Insomma un punto di equilibrio, che può essere spezzato, con una prestazione in linea con le ultime. Contro un Cosenza, che vive un periodo di profonda crisi di risultati. Anche l'esordio in panchina di Dionigi, è stato oscuro e pieno di incertezze. Un 3-1 contro il Pisa, sonoro e senza appello. Ma la Serie B, si sa, è un continuo percorso misteriologico in un cui ogni squadra può vincere e perdere contro chiunque. Un campionato in cui la classifica si azzerra e conta solo il prossimo match. Con una vittoria, il Palermo affronterebbe in serenità la sosta di campionato (fino al 27 novembre) e crederebbe, forse, in qualcosa di diverso.

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