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Palermo, il punto con il Pisa riaccende gli animi ma la strada resta in salita

L'esultanza di Francesco Di Mariano dopo il primo gol della partita (Foto Tullio Puglia)

Una piccola ripresa. Un sorriso, in un mare ancora pieno di guai. Il Palermo, contro il Pisa, ha mostrato di saper lottare quanto meno, anche se restano i soliti, gravissimi, errori difensivi. E lo confermano i 3 gol dei toscani, con i quali i rosanero arrivano a ben 15 reti incassate in campionato. La squadra di Corini ha adesso la seconda peggior difesa del campionato assieme a Pisa e Venezia e dietro solo al Como, che contro il Modena ha preso 5 gol, mentre sono 19 quelli presi in stagione.

Insomma se qualcosa il Palermo ha fatto vedere in fase offensiva, il reparto arretrato continua clamorosamente a lasciare voragini a volte inspiegabili. Le 2 azioni che hanno portato nel secondo tempo alla rimonta, sono state pure abbastanza scolastiche, per così dire, ma Bettella e compagni ugualmente si sono fatti bucare. Un problema di reparto, piuttosto che mentale. Anche perché dopo il gol del 3-1 firmato da Elia ì rosanero avevano continuato ad attaccare. Poi abbassarsi era normale, ma evidentemente questa squadra non è ancora pronta per soffrire per lunghi tratti di gara nella sua metacampo. Se lo fa, prima o poi il gol arriva. In avanti, come detto, le cose sono invece migliorate. Nel primo tempo, a parte le azioni dei due gol, bisogna ammettere che il Palermo ha fatto poco o nulla.

Ma la transizione che ha permesso a Di Mariano prima e ad Elia poi, di trovare la via della rete, è stata proprio quella chiesta da Corini da inizio anno: verticalità immediata e ricerca della profondità. Così prima Brunori vince un duello aereo e favorisce l’inserimento di Di Mariano (che risponde alle critiche con i fatti) e poi, sempre l’ex Juventus, sfodera un filtrante perfetto ad Elia che a due passi dalla porta non poteva sbagliare. Il frangente migliore della gara, è rappresentato però da quei primi 20’ del secondo tempo: arrembanti, dominanti, intensi. Il Pisa aveva gettato la spugna e il Palermo era in controllo del match, trovando pure la terza rete di giornata, la seconda per Elia. Poi la rimonta, che ha lasciato l’amaro in bocca.

Un punto che non serve a niente in termini di classifica (il Palermo resta incollato alla zona playout) ma che dà nuova linfa in vista delle prossime gare. Se non altro perché la squadra ha dimostrato di saper essere aggressiva e di lottare su ogni pallone. Poi si sa che quando il momento non è buono, tutto gira contro. E il palo di Vido al tramonto del match ne è stata la conferma. Un grido spezzato in gola, ma il pubblico ha ugualmente apprezzato. O almeno una parte, visto che al termine del match non tutti hanno applaudito la squadra. Qualcuno, è ancora troppo istintivo.

Applausi dalla Curva Nord, dove Corini e i suoi ragazzi sono andati dopo il fischio finale. Ma non prima di essersi confrontati a centrocampo, disposti in cerchio, come a voler dire: “Noi siamo uniti, noi siamo una famiglia”. Prossimo step, il Cittadella. Ancora in casa, ancora con l’obbligo dei 3 punti.

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