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Palermo ancora un cantiere aperto, il prossimo mese sarà decisivo

Jacopo Segre

Sei reti fatte, 8 subite. Sette punti in classifica in 6 giornate. L'inizio del Palermo è zoppicante, non c'è dubbio. Ma non bisogna dimenticare mai il punto di partenza e l'obiettivo finale. Ergo, mai tralasciare il vento del cambiamento che ha investito quasi l'intera rosa e il termine ultimo che per forza di cose dovrà essere il mantenimento della categoria.

Poste queste condizioni, la squadra di Corini è in linea con gli obiettivi. Questo non vuol dire che non sia permesso al tifoso di essere deluso. Ma è certo, che ci sono ancora tanti margini di miglioramento. Il Palermo ha affrontato già 4 delle prime 5 classificate: Reggina, Bari, Frosinone e Genoa. Ha raccolto 4 punti con queste ultime, grazie al pareggio del San Nicola (1-1, era la seconda giornata) e la vittoria contro il Grifone (1-0 al Barbera, alla 5° giornata). Poi due sconfitte e 4 gol subiti, di cui 3 a Reggio contro la squadra di Inzaghi.

Un mal da trasferta che inizia a profilarsi, ma la consapevolezza di avere incontrato già squadre forti. Corazzate che lotteranno di sicuro per la promozione in Serie A. Ora il ritiro a Manchester, poi un mese di fuoco in cui Brunori e compagni dovranno dimostrare il proprio valore. Capire, fino a dove davvero può essere alzata l'asticella.

L'1 ottobre il match casalingo contro il Sudtirol, poi la Ternana fuori casa e altri due match al Barbera contro il Pisa di Maran (in difficoltà in questo inizio di stagione) e il Cittadella. Quattro battaglie per iniziare a racimolare punti e mettere sul piatto un po' di continuità. Posto che tutte le gare saranno complicate, il prossimo mese potrà essere, almeno sulla carta, più abbordabile.

Ma tutto, passa prima dal ritiro di Manchester (dal 20 al 24 settembre). Un'occasione per conoscersi e lavorare tanto sulla tattica. Sull'equilibrio, quello che si è visto in misura maggiore nella gara contro il Frosinone e che invece non si era assolutamente percepito contro la Reggina, al Granillo. Poi la concretizzazione sotto porta: i rosanero hanno segnato un solo gol in trasferta, e come se non bastasse, Di Mariano conferma poi le sue scarse doti da finalizzatore.

Allo Stirpe, Floriano gli aveva messo dentro un pallone al bacio da spingere in rete ma l'attaccante palermitano ha tirato addosso a Turati. Qualche minuto prima, il suo destro ravvicinato sul traversone di Buttaro era finito alto di molto. Insomma se non segna Brunori il Palermo va in difficoltà e non vince. Una sorta di dipendenza, che inizia a dar fastidio, visto che la squadra di Corini è costruita e pensata per segnare tanto e con tutti i suoi effettivi.

Anche se qualcosa si vede già, come gli inserimenti senza palla dei centrocampisti. Era successo al tramonto del match, quando Segre, servito da Di Mariano, ha colpito male di testa a pochi passi dalla porta avversaria ma il pallone era terminato a lato. Sempre nel secondo tempo di Frosinone, poi, Saric dentro l'area di rigore aveva stoppato un pallone complicato calciando però altissimo col sinistro.

Poca lucidità ma c'è un'idea di gioco alla base. E questo è un aspetto positivo. Continuano ad esserci però i soliti problemi difensivi: sempre troppo spazio concesso e le solite voragini che di tanto in tanto si aprono negli ultimi 30 metri.

Sul poco palleggio a centrocampo, invece, ci sarebbe poco da dire. La mediana rosanero ha più l'attitudine della rottura, che non del possesso prolungato. Saric e Segre sono due mezzali di recupero palla e inserimento. In poche parole due pedine utili ad accelerare la transizione offensiva, con il solo Stulac, a dare delle geometrie. Un "compasso" che al momento però non sembra funzionare. Forse un problema di condizione fisica, di un giocatore comunque indiscutibile dal punto di vista tecnico.

Insomma un Palermo che, in fin dei conti, è ancora un cantiere aperto. Sotto tutti i punti di vista. Il segreto è dare tempo e fiducia. Senza mai dimenticare che il vero obiettivo è fare un campionato tranquillo e che solo una volta raggiunti i 40 punti, è lecito pensare ad un piano B, che corrisponde poi al sogno Serie A. Il sogno di tutti quanti i tifosi rosanero.

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