Palermo-Ascoli sarà il primo vero quadro rosanero disegnato da Eugenio Corini. Adesso che sono arrivati due nuovi centrocampisti (Segre atteso ad ore in città e Stulac ufficializzato giorni fa), che si aggiungeranno ai già presenti Damiani e Broh, può prendere vita il tanto desiderato centrocampo a tre. Al Barbera contro il Perugia e al San Nicola, contro il Bari, si è vista ancora la mano del predecessore Baldini.
Nello schema (il 4-2-3-1) certamente, ma non solo: stesso modo di attaccare e di pressare, stessi meccanismi in mezzo al campo; identico modo di ripartire. Era giusto così, non avendo ancora a disposizione le sue pedine funzionali. Ma adesso Corini può costruire, finalmente, la sua idea di calcio. Da persona intelligente qual è, non stravolgerà di certo ogni incastro della macchina perfetta congeniata dall'allenatore di Massa Carrara, ma qualcosa verrà rivalutata.
Il modulo in primis, che come ampiamente anticipato, sarà un 4-3-3 dove gli esterni saranno fulcro della manovra offensiva. In fase di non possesso, dovrebbe essere invece un 4-5-1, con le ali chiamate a percorrere 20 metri indietro per aiutare la squadra in fase difensiva. La mediana pitturata dal Genio dovrà avere il giusto mix di qualità (Stulac e Damiani) e struttura fisica (Broh e Segre, aspettando Saric o Bisoli). Sarà un centrocampo fisiologicamente più basso rispetto a quello di Baldini, votato totalmente all'attacco.
Insomma la linea a 5 che si formerà in fase difensiva, sarà intensa e lascerà pochi spazi agli avversari. Dell'allenatore toscano, il bresciano conserverà invece la stesso modus operandi nella transizione offensiva: recuperare il pallone e cercare subito di far gol. Naturalmente, però, ci si attende una pressione diversa. In poche parole, un Palermo più basso e solido dietro. Allegriano, per certi versi. Ma non si può snaturare ogni cosa, ecco perchè il riempimento degli spazi e il gioco sugli esterni saranno un continuum dell'era Baldini.
Adesso Corini dimostrerà quanto è bravo. Se non altro, perchè la rosa è cambiata tanto e adesso il gruppo (nel significato umano del suo termine) è da ricostruirsi quasi totalmente. E anche se sembrano insegnamenti scontati, non è semplice a volte far capire concetti come il peso della maglia e la necessità di sudarla a dovere.
In tal senso, l'ex capitano rosanero dovrà fare in fretta, al di là di ogni tatticismo. Tanti giocatori sono andati via, molti ne sono arrivati e ne arriveranno altri due o tre. Nuova squadra, calcio rimodellato, ma non stravolto. Corini è pronto a guidare, questa volta davvero, il "suo" Palermo.
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