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Palermo-Virtus Entella, Baldini: «Ci sarà da soffrire, ma lo stadio pieno ci aiuterà»

Silvio Baldini durante la partita d'andata a Chiavari (foto di Tullio Puglia)

«Dobbiamo entrare in campo come se all'andata avessimo perso. Per fare una bella partita è necessario giocare con lo spirito giusto». Silvio Baldini tiene la squadra sulla corda per evitare cali di concentrazione bruciando così il netto vantaggio che il Palermo ha nei confronti della Virtus Entella che domani sera (sabato 21 maggio) affronterà al Barbera. La sfida può valere la semifinale dei playoff di Serie C. «Contro la Triestina abbiamo sofferto - dice il tecnico in conferenza stampa - non possiamo rischiare di nuovo. La Virtus Entella ha giocatori bravi, ma noi con 32.000 persone che ci spingeranno dobbiamo dare il massimo».

Le condizioni dei rosanero? Accardi sta meglio, conferma Baldini ma fa ancora lavoro differenziato e la sua presenza è in bilico: «Se c'è bisogno può scendere in campo - spiega - ma Buttaro sta facendo molto bene».

Renzo Barbera pieno? «I tifosi ci possono aiutare. Credo che il Palermo sia pronto alla Serie B, le persone di fede non perdono mai». Poi si sofferma sui gol subiti, 2 su calcio piazzato in questi playoff: «Ci stiamo lavorando. Dobbiamo stare più attenti e capire che quando prendiamo gol non è solo merito dei nostri avversari ma anche colpa nostra che in certe situazioni dovremmo stare più attenti».

Su chi prenderà il posto dello squalificato Dall'Oglio il tecnico non svela le carte, resta dunque il ballottaggio Odjer-Damiani: «Deciderò domani, in base alla sensazione del campo, ma non sbaglierò. So che chi giocherà farà benissimo. Vedremo chi starà meglio in allenamento. Non importa chi sarà titolare perché anche chi entra deve essere decisivo. Lo stadio? Anche con un altro allenatore sulla panchina si sarebbe riempito».

Baldini è certo che la partita contro la Virtus Entella non sarà una passeggiata: «Ci sarà da lottare e soffrire. Ma credo che questo sia l'anno giusto per vincere. Dobbiamo stare sereni e avere la ferocia di chi è spinto da 32.000 persone. Dobbiamo far vedere che cosa abbiamo fatto in questi mesi».

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