Terza sconfitta consecutiva in trasferta, quinto ko stagionale e il primo posto che si allontana. Il Palermo torna dalla trasferta di Latina a mani vuote. I tre punti li porta via (meritatamente) la squadra guidata dall'ex di turno Daniele Di Donato che grazie alla rete di Carletti ha monetizzato una vittoria che stuzzica l'idea playoff. I rosanero hanno chiuso in nove per le espulsioni, dirette, di Buttaro prima e di Pelagotti successivamente e non è riuscito a raddrizzare le sorti di un match che si è messo subito in salita. Il gioco frammentario, i cambi in corsa e le poche idee in fase realizzativa hanno caratterizzato il pomeriggio infelice in terra pontina.
L'allenatore rosanero: "Esonero? Mestiere sempre a rischio"
"Bisogna tirarsi fuori da questa situazione. Quando non arrivano i risultati bisogna stare zitti, chiudere orecchie e bocca. Non credo sia un aspetto mentale ma è chiaro che non possiamo permetterci fuori casa di regalare due uomini - è l'analisi dell'allenatore rosanero Giacomo Filippi al termine del match - . La squadra deve capire che deve fare di più, dobbiamo stare in gruppo ed in silenzio. Bisogna lavorare di più su noi stessi per trovare la strada giusta: quella che conosco è la strada del lavoro. In ogni gara ci sono le occasioni, a volte la palla entra ed a volte no. La squadra ha retto fino alla fine in nove uomini, vuol dire che fisicamente sta bene. Dobbiamo capire dove intervenire, non ci sono però aspetti facili da risolvere. Dobbiamo fare la corsa a noi stessi per arrivare più in alto possibile. Il Bari è al primo posto meritatamente, c'è da mettere in ordine qualcosa per poter ripartire più forti di prima”. La sconfitta è bruciante ma il tecnico orginario di Partinico, sul possibile esonero, ha detto che "gli allenatori sono sempre in bilico e sono i primi che vengono sostituiti. Un mestiere in cui sei sempre a rischio. Possiamo solo impegnarci e dirigere la squadra, quello che viene deciso dall’alto va bene. Ho fatto gli auguri alla squadra, è giusto staccare e ricaricarsi, bisogna rimboccarsi le maniche".
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