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Palermo, Mirri: "Abbiamo soldi e competenze, dobbiamo indossare tutti la stessa maglia"

Il presidente del Palermo, Dario Mirri

Una lunga conferenza stampa di fine stagione, un bilancio che per Dario Mirri è decisamente positivo. E poi futuro, ricerca di nuovi soci, l’addio di Di Piazza, centro sportivo e il budget per la prossima stagione: sono questi i temi trattati dal presidente rosanero nel corso della conferenza stampa andata in scena oggi allo stadio Barbera.

“Filippi resta? Per certi versi la risposta parte da una domanda e dalla difficoltà di individuare delle scelte in maniera assoluta. Non ci sono dubbi che abbia fatto bene, ma questo mi dà lo spunto per quanto riguarda il passato e mi riferisco a Boscaglia. Eravamo tutti convinti che fosse la scelta migliore; evidentemente qualcosa non ha funzionato. La difficoltà della scelta è condivisibile, ma vi chiedo uno sforzo di fantasia. La scelta è difficile, ci deve essere onestà intellettuale sia quando indovini che quando sbagli”.

Si parla di soldi e futuro, Mirri sbatte il pugno e punta il dito anche contro la stampa: “Cinque milioni per la prossima stagione? Sì, sperando che l’anno prossimo ci siano anche ricavi. Se avete una soluzione sottoponetemela. Noi faremo di tutto per fare il meglio con i soldi che abbiamo: i soldi sono utili, ma da soli non servono a vincere (come ad esempio il Cittadella). A fare la differenza sono le competenze e le motivazioni. Bisogna fare pace con se stessi: il Palermo ha i soldi e le competenze, ma bisogna indossare tutti la stessa maglia. Non abbiamo bisogno di secondi tifosi che mettono la maglia del Palermo solo quando vince e prima indossano la maglia di Inter e Juventus.

Valutazione su Sagramola e Castagnini? Chiaramente – voi dite – bisogna guardare i risultati, ma bisogna vedere cosa intendiamo per risultati: fino a febbraio hanno fatto male, ma da marzo in poi hanno fatto bene no? I dirigenti erano gli stessi prima e dopo, gli stessi che si sono assunti la responsabilità di promuovere il secondo di Boscaglia, con tutti i rischi del caso… la scelta è stata coraggiosa. E quindi gli stessi dirigenti erano asini prima e fenomeni dopo? Noi ci mettiamo la faccia e non accettiamo che nessuno ci venga addosso buttando fango. Tutto è migliorabile: ho osservato e ho visto cose fatte bene e cose da fare meglio. Sicuramente interverrò, ma non accetto un giudizio misurato sul risultato. Perché così non è corretto, così è troppo facile. Non va bene. Non abbiamo bisogno di tifosi e giornalisti che cambiano a seconda dei risultati”.

Mirri prosegue: “Se volete vi lascio i vari Baccaglini, Facile, gli arabi…. Mi stupisco che voi non avete preso determinare iniziative quando c’erano quelle persone. Noi cerchiamo persone meglio di noi, più capaci di noi. Voi avete una responsabilità, come ce l’abbiamo noi. Mi infervoro perché non capisco il vostro obiettivo. Questi stessi dirigenti per 6 mesi erano da cacciare e per i successivi 6…. andavano bene? Non andavano bene comunque?”.

Si passa all’aspetto tecnico: “Elementi negativi e positivi? Certamente i ritardi di inizio stagione. Sul discorso amichevoli, abbiamo provato ma non era semplice viste le restrizioni che c’erano in quel momento. Sono tutti elementi che fanno esperienza: anche per questo difficilmente il ritiro sarà in città; l’esperienza dell’anno scorso ci consiglia di andare altrove. Boscaglia invece secondo me non è un errore: ogni stagione è un’alchimia imprevedibile. Gli errori servono per essere risolti. Il centro sportivo di Torretta? E’ un progetto su cui fondiamo il valore futuro del Palermo. Un amico mi diceva che con il centro sportivo il Palermo non fallirà più e gli credo. Sarebbe un asset decisivo per il futuro: secondo me è un asset decisivo. Anche per lo stadio, vorremmo presentare uno studio di fattibilità. Tutti stanno facendo di tutto per portare avanti il progetto. Il proprietario del terreno? E’ lui che formalmente presenterà il progetto, ci sarà una Newco, ma sono dettagli…. di fatto è il Palermo che deve fare il centro sportivo. La NewCo sarà di proprietà al 100% dal Palermo. Abbiamo avviato tutto”.

E poi chiosa finale: “Tifosi bisogna esserlo sempre, anche quando si perde. Non dobbiamo aspettare per forza qualcuno che investa, ho una grande responsabilità e la città si deve fare avanti, non dormo ormai più, sicuramente non vorrò fare a vita il presidente del Palermo”.

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