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Palermo, Mirri e la pec al veleno a Di Piazza: "Mancanza di rispetto verso la società"

Mirri e Di Piazza

È guerra aperta ed è adesso una partita che si gioca sul campo delle vie legali. Mirri vs Di Piazza, un nuovo round iniziato dopo le dimissioni dell’italo-americano. Mirri inizialmente aveva risposto con toni decisamente pacifici, poi però con una pec – inviata a Di Piazza - ha voluto accendere la sfida accusando ormai l’ex socio di voler in pratica “fuggire” dalla società.

Il presidente rosanero in questa pec parla di “numerosissime inesattezze ed errori contenuti nella lettera” che – dice Dario Mirri – tenterebbe solo di giustificare la volontà di tirarsi indietro. E inoltre il presidente ritiene che i comportamenti contestati a Di Piazza hanno creato “inutili tensioni e sterili polemiche e dunque un grave nocumento alla società e al suo valore. Il che, se da un lato non può che portare la società a fare ogni riserva sui danni arrecati, dall’altro lato suona come l’ennesima conferma di ciò che ha caratterizzato la tua condotta a seguito dei tuoi ripensamenti: una continua e reiterata mancanza di rispetto verso la società e tutto quello di importante che questa rappresenta”.

Mirri in questa pec al veleno rifila poi un’ultima stoccata e comunque ribadisce di voler proseguire il suo progetto, anche senza l’aiuto soprattutto economico di Di Piazza.

Ma adesso qualcosa dovrà pur cambiare, l’addio di Tony Di Piazza avrà ovviamente delle ripercussioni, difficile trovare un altro socio di minoranza e in questo momento di grande crisi rilevare il 100% della società appare comunque una scelta azzardata anche da parte di Dario Mirri che ha comunque sei mesi di tempo per riflettere e studiare la migliore strategia per portare in salvo la nave.

Di certo c’è che l’uscita di Di Piazza arriva nel momento peggiore per il Palermo, considerato anche il bilancio in rosso e i mancati incassi causa covid.

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