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Elezioni a Palermo, le ricette dei candidati sindaco nell'ultimo confronto

Un momento del confronto tra i candidati sindaco condotto da Marco Romano a Villa Filippina

Si sono stretti la mano e augurato buon lavoro consapevoli del fatto che uno di loro sarà il prossimo sindaco a capo di questa città. Roberto Lagalla, Rita Barbera, Francesca Donato, Fabrizio Ferrandelli, Franco Miceli e Ciro Lomonte si sono confrontati per l’ultima volta, nell’ultimo giorno di campagna elettorale. Il confronto finale su idee e programmi si è svolto a Villa Filippina, sul palco della Marina di Libri, di cui il gruppo editoriale del Giornale di Sicilia è media partner. Gli appelli finali dei sei candidati sono andati in onda in diretta su Tgs e in streaming su Gds.it. ll confronto è stato condotto dal direttore responsabile di Giornale di Sicilia, Tgs, Rgs e Gds.it, Marco Romano. Con lui sul palco si sono alternati nelle domande i cronisti del quotidiano, Giancarlo Macaluso e Giacinto Pipitone, e la coordinatrice della redazione di Tgs Marina Turco. La serata è stata aperta da Salvo La Rosa e nell’attesa dell’arrivo dei candidati si è esibito l’attore e cantastorie Salvo Piparo, che ha raccontato la città con ironia e crudo realismo. Subito dopo è iniziato il confronto e via con le domande. Per tutti, tempi contingentati e risposte in un massimo di novanta secondi, con tanto di cronometro e countdown.

Il faccia a faccia è alquanto movimentato e vengono toccate le tematiche di interesse generale. La prima domanda è di Gaetano Savatteri, direttore artistico di Marina di Libri: «Perché per le manifestazioni culturali in questa città si deve conoscere il sindaco o l’amico del sindaco? Perché non c’è una programmazione culturale?». Per Rita Barbera: «Senza programmazione c’è il rischio che la trasparenza venga meno». Francesca Donato sottolinea come «la programmazione sia importante per destagionalizzare il turismo. Si riuscirebbe ad avere una stagione turistica per tutto il corso dell’anno». Fabrizio Ferrandelli dice che «serve una trasparenza nei protocolli delle istanze e un processo autorizzativo valido per 5 anni per avere una programmazione e per avere “Palermo tutto l’anno”». Roberto Lagalla definisce la cultura «un volano per realizzare quelle che in Europa e in Italia vengono chiamate le cosiddette “città creative”. Deve essere valorizzata la qualità degli eventi anche nei quartieri». Ciro Lomonte eguaglia «la mancata programmazione a favori e clientelismo». Franco Miceli parla di co-programmazione e co-progettazione. «Miriamo alla partecipazione dei cittadini. La cultura è uno strumento trainante per lo sviluppo della nostra città, non solo con i grandi eventi ma anche e sopratutto con attività culturali nelle periferie».

Altro giro altra corsa. Marco Romano chiede: «Dopo i due arresti di candidati al Consiglio comunale, prima di Forza Italia e poi di Fratelli d’Italia, è chiaro che la mafia vuole tornare ad amministrare. Come avete appreso la notizia?». La prima a rispondere è Francesca Donato: «Queste vicende confermano i timori che c’erano fin dall’inizio della possibile ingerenza della mafia nella tornata elettorale. Bisogna stare attenti nella compilazione delle liste. La responsabilità è dei partiti nella compilazione delle liste. Al minimo sospetto deve esserci un controllo». Per Ciro Lomonte: «È intollerabile che queste liste rappresentino due condannati come Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri. I mafiosi coinvolti porterebbero voti alle urne». Indignata anche Rita Barbera: «Il 12 giugno saranno elezioni avvelenate. Dobbiamo scrivere una lettera al ministro degli Interni e chiedere il controllo su questa elezione. Dobbiamo chiedere aiuto allo Stato». Fabrizio Ferrandelli sottolinea: «Nel nostro primo punto del programma abbiamo una Palermo libera dal malaffare e beni comuni contro Cosa nostra. Serve un’amministrazione che presidi il territorio e contrasti la criminalità organizzata. Nella mia lista non c’è un solo impresentabile». Franco Miceli teme che «i patti con la mafia di alcuni candidati permetteranno alla mafia di impossessarsi della città. Maria Falcone e monsignor Lorefice hanno detto “Attenzione a chi vi mettete dentro”. Da alcune coalizioni non ci sono state risposte». E infine Roberto Lagalla risponde: «Il tema della questione morale in politica è fondamentale. Tutti noi stiamo dalla parte della legalità, della trasparenza degli atti amministrativi, della prevenzione dell’infiltrazione della criminalità organizzata. La politica di alcuni straccioni è andata a chiedere aiuto alla mafia. Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono posti duramente contro queste persone dando la propria disponibilità a schierarsi come parte civile».

Marina Turco ha posto ai candidati la questione del mare e delle coste del Sud sopratutto. Giancarlo Macaluso ha chiesto soluzioni sull’emergenza cimiteri e i trasporti pubblici, il tram in testa. Giacinto Pipitone sui problemi di bilancio del Comune e possibili aumenti di tasse, il dissesto dei conti. E ancora turismo, rifiuti, ponti come l’Oreto e il Corleone oggetto di lavori. Applausi, pubblico che partecipa in alcuni casi anche con foga. Giunta la mezzanotte di ieri, è iniziato, per legge, il silenzio pre-elettorale. Ora l’ultima parola spetta ai cittadini che domani andranno al voto.

Qui sotto l'intera trasmissione andata in onda su Tgs e Gds.it

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