Un autobus bloccato mentre Lagalla è nei paraggi. E il candidato posta tutto su Facebook. «Scena di ordinaria follia, sarebbe stato un divieto di sosta», scrive l’aspirante sindaco di centrodestra sul suo profilo Facebook, postando una foto. «Una scena di ordinaria follia a Mondello - spiega ancora -: il bus bloccato da una macchina, poi spostata di peso dai cittadini esasperati. Sarebbe bastato un divieto di sosta». Nella foto si vede un autobus pubblico bloccato da un'auto parcheggiata a ridosso di una curva, a Mondello.
Fabrizio Ferrandelli, altro candidato sindaco, con Azione e +Europa, commenta con sarcasmo. «Oggi - dice - il prode Lagalla, nel diario della sua gita turistica a Palermo, ci racconta una cosa sconvolgente: gli autobus non funzionano! Siamo davvero esterrefatti per tale spirito di osservazione e per la straordinarietà della notizia».
Poi prosegue con toni polemici: «Questa narrazione rende plasticamente la distanza sociale che c’è tra Lagalla e il popolo palermitano. Nessuno ha mai visto Lagalla su un autobus e, forse, per la prima volta si sofferma su questi strani (per lui) mezzi di locomozione collettiva, tanto differenti dalle auto blu con autista, in cui è più a suo agio. Il candidato di poteri forti, Lega e post fascisti sembra sempre più il gerarca Barbagli che goffamente esplorava il pianeta rosso nel divertentissimo Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti. A Palermo - conclude Ferrandelli - serve conoscenza dei problemi e concretezza nella loro risoluzione, che solo noi possiamo mettere in campo».
Ma Lagalla non teme confronti sul piano della competenza. Tutt’altro. «Viviamo in una città complessa - dichiara l’ex rettore ed ex assessore regionale, durante un incojntro elettorale a Mondello - così come i suoi problemi. Le elezioni si giocheranno sul piano della competenza. E competenza significa saper fare, perché già si è dimostrato di aver fatto. Serve un voto utile. A differenza di chi millanta conoscenze e competenze, per me parlano i fatti. Ho risanato le casse dell'università di Palermo, salvato la sanità siciliana - mai commissariata - e speso tutti i fondi regionali dell'istruzione. I numeri non mentono. Quando sono diventato rettore dell'Università di Palermo ho trovato un debito strutturale annuo di oltre 38 milioni di euro. Al termine della mia esperienza ho lasciato un utile d’esercizio di circa 17 milioni di euro. Senza mai ricevere alcuna contestazione contabile o di altra natura».
Ferrandelli, intanto, spinge per il voto disgiunto, in modo da potere essere votato anche da chi magari ha legato la sua preferenza per il Consiglio comunale a una lista diversa da quelle che appoggiano il candidato di Azione e +Europa.
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