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Sicilia Donna, Anna Aulico: formazione e imprese, strategia vincente

Anna Aulico, siciliana, inizia la sua carriera lavorativa come maestra di scuola elementare, lavora per un periodo a Brescia, nel 2009 conosce Paolo Ruggeri, fondatore di Open Source management e da lì la sua vita professionale cambia. Nel 2014 fonda insieme a Marco Merlino e Gaetano Seminara, OSM Value, azienda di consulenza e formazione manageriale, prima operante nel territorio palermitano per poi espandersi in tutta la Sicilia, la Calabria, la Campania e Lazio sud. «Eravamo in un piccolo ufficio di poche stanze ed oggi ci ritroviamo in una grande struttura con tre piani e un complesso esterno in cui teniamo i nostri corsi e la Mind Business School, la scuola per Imprenditori». In OSM Value, Anna è socia e responsabile dell’area selezioni e Responsabile Hr per il Sud Italia. Nel 2015 ottiene un grande riconoscimento da OSM come responsabile dell’etica per le aree che ricopre e ad oggi segue due grandi progetti, due associazioni senza scopo di lucro, L’impresa è donna e Kid’s Talent, rispettivamente dedicati all’imprenditoria femminile e allo sviluppo delle potenzialità dei bambini nelle scuole, elementari e medie, affrontando temi come le emozioni, il bullismo, l’integrazione. È vicepresidente Terziario Donna di Confcommercio Palermo dal 2021 e porta avanti con orgoglio l’imprenditoria femminile in tutta Italia. È nonna di due meravigliosi nipoti: Claudio e Vittoria.

 

Ha avuto un percorso di successo. Ha avuto difficoltà, da donna, nel raggiungere i risultati che poi lei ha ottenuto?

«La più grande difficoltà che ho dovuto affrontare nella mia vita è stata quella, per un lungo periodo, di non credere in me stessa, cioè di aver permesso ad alcune persone esterne di minare in maniera importante la mia autostima tanto che sono arrivata a pensare “Non sono capace” “Sono manchevole di qualcosa” e quindi questa è stata la fatica più grande. Allo stesso tempo è stata la chiave del mio successo perché partendo proprio da questa condizione di grande disagio e affrontandola con lo studio e la perseveranza ha determinato la mia rinascita come donna».

Ci sono degli episodi professionali simpatici in cui l'attestato di stima è arrivato quando meno se lo aspettava?

«L’attestato di stima è stata una responsabilità conferitami in maniera inaspettata perché a competere per quella responsabilità c’erano persone che, a livello di competenza tecnica, erano più meritevoli di me. In realtà, quella responsabilità è arrivata a me per il mio modo di essere, il mio atteggiamento, che è sempre stato di grande fedeltà, grande voglia e disponibilità a fare più del dovuto in termini di sacrificio e per la mia piena e totale dedizione verso il risultato e verso l’azienda».

La carriera ha comportato sacrifici e rinunce. C'è qualcosa che non rifarebbe?

«No, rifarei tutto quello che ho fatto. Probabilmente alcune cose le farei in maniera diversa però rifarei tutto quello che ho fatto perché ciascuna cosa è stata maestra per la mia vita».

Parliamo della famiglia. Come sono stati affrontati i periodi più complessi dal punto di vista lavorativo?

«Ho sempre distinto le aree della mia vita: il lavoro, la famiglia, il ruolo di mamma, di moglie, di nonna, di figlia ecc… e per ciascun ruolo ho sempre dato delle priorità. Ci sono stati momenti dove ho dovuto dare priorità alla famiglia perché il mio ruolo me lo imponeva e altri dove ho dovuto dare priorità al lavoro. È un gioco felice che tutti i giorni della mia vita faccio incastrando priorità tra lavoro, famiglia, vita personale e vita privata».

Quanto pensa sia importante la sua famiglia nella sua vita e nel suo percorso professionale?

«È indispensabile l’apporto della famiglia o delle persone che ad ogni modo frequenti di più perché sono i tuoi osservatori, sono i tuoi alleati e quindi è indispensabile avere accanto persone che ti sostengono e che desiderano quanto te, se non alle volte anche più di te, che tu possa essere felice e quindi il tuo successo».

Oggi lei riveste un ruolo prestigioso anche in Confcommercio. È un'altra importante sfida...

«Sì. È un’importante sfida. Ricordo ancora quando mi è stata proposta questa vicepresidenza del terziario donne in Confcommercio Palermo e ho detto “perché proprio io?”. Io sono fuori dalla politica, non mi occupo di politica e non voglio occuparmene e la presidente, Margherita Tomasello, mi ha risposto “proprio per questo voglio che ci sia tu alla vicepresidenza”. Quello che mi guida è il buon senso, non l’appartenenza ad un partito, mi guidano l’onestà, la lealtà e avere a cuore un territorio che deve migliorare, perché è il nostro paese e abbiamo il dovere di fare questo al di fuori dei giochi di potere».

Il settore della formazione è strategico per il futuro dei nostri giovani. Quali le prossime sfide?

«Abbiamo una grandissima responsabilità nei confronti dei giovani di cui spesso ci lamentiamo, pensando che siano senza valori, un po’ disorganizzati, senza visione. In realtà, i giovani sono il nostro frutto è proprio come presa di responsabilità insieme ai miei due soci, Gaetano Seminara e Marco Merlino, abbiamo deciso di avviare un percorso, una Academy junior per questi ragazzi per fornire loro gli strumenti necessari al passaggio del testimone di questa società. I giovani vanno sostenuti perché sono la risorsa più preziosa della nostra società».

Cosa la gratifica di più nel suo impegno quotidiano?

«Quello che mi gratifica di più è vedere una persona che ha iniziato il percorso di collaborazione all’interno della mia azienda e arriva a ricoprire ruoli manageriali. Questo mi rende molto felice, tutte le volte che in qualche modo ho contribuito alla crescita personale e professionale delle persone con cui collaboro».

Ritiene che fare carriera oggi per una donna sia più semplice di qualche anno fa?

«Forse sì, rispetto al secolo scorso sicuramente ci sono meno impedimenti ma ancora abbiamo tantissima strada da fare, penso siano da abolire le quote rosa. Basta parlarne, mi piacerebbe che quando si ci rivolgesse ad una donna sia al pari merito di chiunque. Basta con il genere maschile e femminile, con le definizioni: è la persona che fa la differenza che si tratti di un uomo o di una donna. L’Associazione “L’impresa è donna”, per cui abbiamo scritto anche un libro, ha lo scopo di sostenere e aiutare le donne nella loro affermazione di vita, imprenditoriale o meno».

Parliamo del privato. Quali le sue passioni?

«Adoro viaggiare e adoro la musica dal vivo, mi piace cantare a squarciagola e perché no adoro anche la birra e spesso un ottimo boccale di birra insieme alla bella musica dal vivo con le mie amiche mi fa molto piacere. E insieme a tutto questo, da qualche anno, ho dato anche priorità alle mie passioni: i miei due nipotini Claudio e Vittoria, con loro gioco e divento bambina».

Quanto riesce a dedicare al tempo libero?

«Quanto decido di dedicarne. È solo ed esclusivamente una questione, come ho detto prima, di priorità e di scelte insieme all’organizzazione quindi se ho un grande obiettivo da raggiungere a livello lavorativo o da far raggiungere ai miei ragazzi, probabilmente quel mese mi concederò poco tempo libero poi, probabilmente, il mese successivo mi prenderò una settimana. Quindi è solo una questione di quello che voglio, del tempo che voglio dedicarmi in base alle priorità che do nei vari momenti della mia vita».

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