Forza Palermo sempre, però no, non torniamo. Potremmo iniziare così questa storia che parte da un bel documentario giunto alla nostra redazione e che racconta alcune esperienze di italiani e palermitani all’estero, esattamente a Cork, in Irlanda.
Gli Italiani del Fiume Lee, questo il titolo di un lavoro sugli usi, i costumi, le abitudini e le esperienze di alcuni connazionali e concittadini che hanno preferito la quiete di Cork al caos cittadino delle nostre belle città italiane. Hanno scelto o forse hanno avuto il coraggio di prendere una decisione radical. Ma andiamo con ordine.
Gli Italiani del Fiume Lee è un documentario interessante ed anche ben raccontato dalla voce fuori campo di chi lo ha pensato e realizzato, oltre che pieno di belle immagini. Il racconto di alcune esperienze di palermitani e italiani che vivono a Cork, in Irlanda. Scritto, diretto e realizzato (solo per hobby), da Dario Cascio, palermitano purosangue che vive da tanti anni nella bella cittadina irlandese. E racconta di come gli italiani si sono integrati a Cork, focalizzandosi sulle esperienze e le sensazioni di tre palermitani.
Dario che ha aperto un bar vicino alla famosa università cittadina ed in poco tempo è riuscito a costruirsi un’importante clientela locale conquistata a colpi di cibo palermitano. Pensare di vedere la tipica rosticceria di Palermo fino a Cork è davvero suggestivo: calzoni fritti, iris, bomboloni ripieni. Non penseresti di trovarli al profondo Nord Europa. Ma non è solo la bontà del cibo siciliano ad avere successo. Anche un aspetto del nostro modo di essere: il baccano e lo scherzo, fattori che affascinano l’unica dipendente irlandese del locale di Dario.
Le esperienze di Marco, Daniele e Maddalena che confessano come in Irlanda, le condizioni lavorative siano più limpide, trasparenti e più attente all’aspetto umano ed al rispetto anche degli impegni familiari dei dipendenti.
E ancora il coraggio di Peppe e Lara, autentico sangue palermitano, al punto da essere accolti dalla moglie con un inequivocabile ‘Forza Palermo’, in apertura di intervista. Quasi cinquantenni, hanno lasciato Palermo per ricominciare una nuova vita a Cork con i loro due figli. Raccontano di essere felici e sereni ma per raggiungerlo bisogna essere forti e soprattutto disponibili a riscoprire un nuovo modo di vivere.
Un documentario delicato, elegante ed anche a tratti spiritoso e con belle immagini che rendono giustizia della quiete, della serenità e dell’efficienza della splendida cittadina irlandese dove i nostri connazionali/concittadini sono riusciti ad integrarsi benissimo perché gli irlandesi sono accoglienti e disponibili. Solo una nota dolente: il tempo! Ma non tanto per la pioggia, frequente, ma per i colori. Quel grigio che chi viene dal sole italiano riesce a metabolizzare con difficoltà. Solo quello però, il resto è fantastico. Tutto bello ma, inevitabilmente, alla fine scatta la domandona: e la nostalgia? La voglia di casa? L’Italia o Palermo sono davvero dimenticate? In sostanza, tornerebbero in patria? Il no è secco ed unanime soprattutto per ragioni di lavoro. Perché Cork, da questo punto di vista, dà serenità, stabilità e prospettive future. E nessuno di loro vorrebbe tornare in Italia e vivere situazioni di precarietà.
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