Il video gira su internet. Musica, drink, belle ragazze, atmosfera rilassata. E una cornice invidiabile per una festa privata: il teatro Garibaldi. Solo che trattandosi di un bene pubblico un utilizzo di questo tipo è quantomeno discutibile. Per questo Leoluca Orlando appresa la notizia ha disposto che l'area del Patrimonio e quella della Cultura «avviino verifiche sui fatti, individuando responsabili per un uso improprio della struttura».
Sulla vicenda ci sono anche state scintille interne fra gli assessori coinvolti. Ma il punto è che l’edificio era stato affidato fino al 31 dicembre 2019 alla «Fondazione Manifesta 12» per la conclusione delle attività relative alla biennale artistica. Finita la biennale il teatro è in custodia alla fondazione in attesa della sua liquidazione.
"La Fondazione Manifesta 12, terminate le attività della biennale realizzata nel 2018, si è fatta carico per tutto il 2019 della gestione degli spazi del Teatro Garibaldi consentendo a operatori culturali pubblici e privati l'utilizzo del teatro per attività culturali - dice Roberto Albergoni, commissario liquidatore della fondazione Manifesta 12 Palermo -. Avviata la fase di liquidazione la Fondazione, dal 1 gennaio ha interrotto qualsiasi attività indirizzando all'assessorato alle culture del Comune di Palermo tutte le richieste pervenute. La stessa amministrazione comunale ha comunicato di non prorogare alla Fondazione la concessione del Teatro. In seguito alle comunicazioni pervenute dall'Area Cultura del Comune la mostra Expo Retrò, inizialmente prevista fino al 31 dicembre 2019 è stata prorogata al 16 febbraio".
"Il curatore della mostra - continua Albergoni - che dispone dell'accesso al Teatro per l'apertura e chiusura, ha ritenuto, senza avvisare né l'amministrazione comunale né il sottoscritto, di potere utilizzare il Teatro per un'attività del tutto inappropriata. Appena informato dell'accaduto in accordo con l'assessore alle Culture Adham Darawsha, seppur non legittimato a intervenire sulla gestione del Teatro, ho chiesto chiarimenti all'associazione Altroquanto (responsabile del progetto Expo Retrò) che ha immediatamente disposto la chiusura delle attività".(ANSA).
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