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Salvini rinuncia a Ballarò ma incontra Musumeci: "Tante idee per la Sicilia"

Il segretario della Lega Matteo Salvini, da oggi pomeriggio a Palermo, ha deposto una corona di alloro davanti al cippo che ricorda il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, prefetto di Palermo, ucciso dalla mafia il 3 settembre del 1982. Dopo l’incontro di circa due ore con il presidente della Regione Nello Musumeci, a Palazzo d’Orleans, il leader della Lega - nonostante ci fosse in programma una passeggiata a Ballarò dove è stata organizzata una contromanifestazione contro il leader leghista - ha raggiunto la lapide in corso Vittorio Emanuele, a poca distanza dalla caserma che ospita il comando legione Sicilia dei carabinieri, dove l’ex ministro dell’Interno è rimasto per alcuni istanti in silenzio. Poi si è recato in questura.

A Ballarò «ci vado quando posso portare qualche proposta concreta. Se mi chiedono di passare in un Commissariato di polizia, do la priorità al Commissariato di polizia, non solo da ex ministro dell’Interno», ha detto il leader della Lega. Allora perchè l’ha annunciato? «Per fare pulire Ballarò», ha risposto in tono scherzoso, poi aggiungendo: «Stanotte mi sono arrivate immagini di una pulizia che il quel quartiere non si vedeva da tempo e quindi il risultato l’abbiamo raggiunto. E poi vado ne quartieri per ascoltare la gente e risolvere problemi e non per far fare casino a chi ha voglia di farlo. Di solito vado in visita senza alcun tipo di problema, penso che siamo in democrazia».

"Matteo Salvini ha perso una grande occasione per spiegare ai palermitani, ai residenti e ai commercianti di Ballarò le sue idee. Evidentemente dovendo scegliere fra twittare in modo compulsivo senza contraddittorio e confrontarsi coi cittadini, ha scelto una molto meno rischiosa fuga", ha detto il sindaco Leoluca Orlando.

«Bossi critica la Lega nazionalista? Rispetto le sue idee, ma non cambio le mie», ha detto Salvini parlando con i giornalisti al termine dell’incontro con il presidente della Regione Nello Musumeci riguardo le dichiarazioni di Umberto Bossi. «I numeri dicono l’esatto contrario - ha proseguito - i numeri dicono che non siamo mai stati così forti nelle regioni del Nord e con grande orgoglio dico che siamo determinanti e presenti in tutte le regioni del Sud. Il voto della Calabria la settimana scorsa lo testimonia. Vogliamo unire, se qualcuno vuole dividere non è il momento nè il movimento». E poi ha aggiunto: «Se è in discussione la leadership del partito? No, un partito che ha il 33% dei voti e l’affetto di milioni di italiani penso che risponda coi fatti».

Con il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci sono stati affrontati i temi legati all’accessibilità della Sicilia, in particolare il trasporto aereo, i collegamenti ferroviari, la viabilità e il ponte sullo Stretto. Il senatore, viene riferito, «ha assicurato il sostegno della propria parte politica e parlamentare a ogni iniziativa finalizzata alla coesione economica e sociale della Sicilia e del Mezzogiorno d’Italia con il resto del Paese». Nella sua visita a Palazzo Orleans, era accompagnato dal senatore Stefano Candiani, coordinatore regionale della Lega, e dal parlamentare nazionale Nino Minardo.

Video di Marco Gullà

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