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Sicilia, è boom di turisti a Pasqua. Federalberghi: «Buon viatico per la stagione estiva»

«Anche queste vacanze pasquali consacrano la Sicilia turistica tra le destinazioni più interessanti del nostro Paese». Lo dice il presidente di Federalberghi Sicilia Nicola Farruggio che è fiducioso anche sui prossimi week end di primavera e sulla stagione estiva.

È boom di prenotazioni e presenze nell'Isola in queste vacanze pasquali nonostante i prezzi proibitivi dei voli da e verso la Sicilia e del rincaro dei carburanti. Le mete preferite dai turisti sono, come sempre in questo periodo, le città d'arte: «Un'ottima presenza di turismo estero che sta facendo registrare una buona occupazione delle strutture ricettive - spiega Farruggio - ma l'intera Sicilia con le sue destinazioni sta avendo una performance molto importante, probabilmente superiore anche allo scorso anno che è stato l'anno della ripresa post-covid. Abbiamo avuto un marzo molto importante a livello di presenze turistiche - continua - e devo dire che questo è un buon viatico per una stagione estiva che si presenta anche abbastanza importante e che può fare registrare dei numeri sicuramente record che lasciano ben sperare per gli operatori. Noi dobbiamo cercare di capitalizzare questo momento importante che la Sicilia sta vivendo.

L'Isola è tra le destinazioni nazionali più visitate in questi giorni pasquali. In aumento anche il soggiorno medio:

«Oggi va anche al di là dei tre giorni - conferma il presidente di Federalberghi -. I prossimi ponti permetteranno delle vacanze ancora più lunghe e siamo convinti che anche il turismo nazionale, che oggi magari risente un po' della crisi economica in generale e dell'aumento dei costi, potrà ritornare ad essere tra i principali fruitori del nostro territorio, con il turismo internazionale, ma anche extra europeo, che finalmente quest'anno sta ritornando in massa».

Se da un lato c'è soddisfazione per il ritorno ad alti livelli del turismo in Sicilia, dall'altro c'è non poca preoccupazione per il fatto che è molto difficile trovare personale e che di ciò potrebbero risentire soprattutto le strutture alberghiere e, in estate, i lidi balneari:

«Fino alla settimana scorsa - sottolinea il presidente di Assoturismo nazionale e di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina al Giornale di Sicilia - la quota di camere prenotate era di sei su dieci, adesso siamo a otto su dieci, cioè a un livello superiore a quello dello scorso anno e finalmente paragonabile al periodo pre-Covid. Il guaio - precisa il presidente - è che, accanto a questi numeri da overbooking, nonostante la fame di lavoro che c’è nell’Isola mancano all’appello migliaia di dipendenti. Se Unioncamere, solo per aprile, rileva nell’Isola un deficit di 10mila dipendenti, e se in tutta Italia il settore con il tasso di non reperibilità più alto è proprio quello del turismo, pari al 24%, allora è facile ipotizzare che nel territorio manchino ad oggi almeno 2500 figure professionali, imprescindibili per lo sviluppo della filiera».

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