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Almaviva, Schifani incontra i lavoratori: «Per noi è il baratro, aspettiamo spiragli da Roma»

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a margine di un incontro organizzato a Palermo dall’assessore alle Attività Produttive, Edy Tamajo, per gli auguri di buon anno, ha incontrato una delegazione di lavoratori di Almaviva,  composta da circa cinquanta persone.

"Ho confermato ai lavoratori l’impegno del governo regionale, seguirò personalmente la vicenda insieme all’assessore Tamajo - spiega Schifani -. Per l’11 gennaio è già fissato un tavolo di crisi a Roma, proprio su richiesta della Regione Siciliana, presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy".

Dall’1 gennaio 2023 i lavoratori di Almaviva, circa 200 nella sede di Palermo, infatti, saranno in cassa integrazione, per la chiusura del servizio di assistenza telefonica 1500, che era stato attivato dal ministero della Salute per l’emergenza Covid.

"E' stata una doccia fredda la mail del Ministero ricevuta ieri. Una pec informale, dove il ministero ci ringraziava e in maniera beffarda ci ha fatto gli auguri di buon anno, ma noi dal primo gennaio 2023 siamo tutti a casa in cassa integrazione - dice Giusy Giustiniani, che lavora ad Almaviva da 20 anni -.  Non c'è niente da festeggiare, questo è un baratro per noi e qualcuno ci deve aiutare. Siamo venuti ad incontrare Schifani che si è impegnato per un tavolo di crisi nazionale. Aspettiamo fiduciosi. Le nostre competenze sono tante, ma gli unici rimasti fuori siamo noi, che lavoriamo per una commessa statale. Non abbiamo nemmeno le clausole sociali per essere stati spostati, non volontariamente, al numero 1500".

"A questo punto la nostra speranza è che la politica ci dia una mano. La nostra fiducia è questa, non abbiamo molto altro da fare", scuote la testa Gaetano Cordova.

"L'anno non inizia nel migliore modo, una brutta notizia per 500 colleghi e le loro famiglie, con mogli, mariti e bimbi. Ci hanno messo in ginocchio. Aspettiamo un spiraglio per il nostro futuro da Roma, qualcosa che ci permetta di andare avanti perché oggi è dura, davvero dura. C'è questo barlume di speranza, attendiamo giorno 11", dice Vincenzo Vitrano.

 

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