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Salvini al villaggio Coldiretti di Palermo: "Mafia e marketing, un business veramente squallido"

Anche Matteo Salvini ha fatto visita al villaggio Coldiretti di Palermo. Il neo ministro alle Infrastrutture, da sempre molto attento al comparto agroalimentare, dopo l’udienza per il processo Open arms si è presentato alla manifestazione: ad accoglierlo il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, che, guidandolo attraverso i viali della piccola cittadella del chilometro zero, gli ha mostrato prodotti del mafia marketing, sughi, whisky e vini targati «Palermo mafia» e «Cosa nostra». «È veramente squallido - ha commentato Salvini -. Le battaglie di Coldiretti sono contro il cibo sintetico e la difesa della biodiversità, ma sono anche culturali, come in questo caso».

Come sottolineato dal presidente Prandini, «la Spagna è al primo posto in classifica per la commercializzazione di questi prodotti. Questo è uno sfregio a tutti coloro che hanno perso persone care nella lotta alla criminalità». E proprio sulla Spagna, che ricopre il ruolo di leader in questo tipo di mercato, Salvini si lascia andare ad una battuta: «È come se mi sedessi di fianco al mio collega spagnolo e gli facessi vedere una mostarda intitolata all’Eta, non penso la prenderebbe bene. Qui si parla di migliaia di morti e associazioni terroristiche: Mafia, Camorra e Ndrangheta sono merda. Così come per Francesco e spagnoli ci sono associazioni terroristiche che giustamente sono il male assoluto: non penso che qualcuno sorriderebbe senti facessimo la salsa intitolata a qualche delinquente di altri paesi». Il vice premier ha poi partecipato per pochi minuti ad una riunione sull’export del vino nel mercato americano, portando i suoi saluti: «Sovranità alimentare ed energetica non sono brutte parole: vuol dire poter contare su sé stessi. Bisogna cominciare a fare rete per poter entrare in altri mercati,  come anche quello cinese».

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