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Bagheria, una scuola di cucina tipica mediterranea nella città dei due chef stellati

Il sindaco Tripoli annuncia che per l'acquisizione al patrimonio comunale dell'ex molino Cuffaro tutti i passaggi sono stati completati. Nel polo di Villa Cattolica rientrerà anche un centro didattico di alta formazione

Bagheria, la città delle ville, diventa sempre più prepotentemente la città del gusto. E nel giorno in cui, per la prima volta, a raccontare in pubblico le loro storie di passione e successo sono due chef stellati e non più il solo veterano Tony Lo Coco, il sindaco Filippo Tripoli  annuncia il progetto per una struttura che sia la base per una crescita dell'offerta enogastronomica che guardi non solo a un territorio, non solo a un'Isola, ma all'intero bacino del Mediterraneo: una scuola tipica di cucina di alta formazione, che verrà realizzata negli spazi dell'ex molino Cuffaro. «Gli ultimi ostacoli sono stati rimossi e tra qualche giorno firmerò l'atto per l'acquisizione dell'immobile al patrimonio comunale», assicura il sindaco, intervenendo a Palazzo Butera al corso-dibattito su Il ruolo del giornalismo enogastronomico nelle dinamiche di crescita di un modello di sviluppo turistico locale sostenibile.

Il progetto da realizzare negli spazi del vecchio  mulino rientra in un più ampio intervento di riqualificazione dell'area intorno a Villa Cattolica, da realizzare con i fondi del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza), che comprende, fra l'altro, la nascita di un polo culturale all'ex Sicilcalce, un mostro industriale di recente aperto alle visite attraverso il festival Le Vie dei Tesori e destinato a diventare luogo stabile di sviluppo e confronto delle idee, sulla falsariga dei Cantieri della Zisa di Palermo. Ecco allora che la scuola del Molino Cuffaro aperta al Mediterraneo («Non si pensi a un istituto professionale», sottolinea Tripoli) rientra in un percorso che oggi a Palazzo Butera è stato tracciato in vari aspetti, tutti legati da un filo conduttore, la collaborazione fra pubblico e privato, fra istituzioni e imprese.

Anche perché dal mondo delle aziende continuano ad arrivare le notizie più belle, l'ultima, una decina di giorni fa, l'attribuzione della stella Michelin a una seconda struttura di Bagheria dopo I Pupi di Lo Coco: si tratta del Limu del giovane chef trabiese Nino Ferreri (classe 1989), che in un solo anno di attività ha conquistato il traguardo più prestigioso. Il successo degli chef - e non solo gli stellati - e quello di chi eccelle nel settore gastronomico, come ad esempio le pluripremiate fornerie che hanno fatto conoscere in tutto il mondo lo sfincione bianco di Bagheria, è un traino importante per il turismo. «Le materie prime raccontano il territorio», è l'intuizione del sindaco Tripoli. Ed è anche il credo degli chef Lo Coco e Ferreri. Due stelle Michelin per una città di soli 60 mila abitanti. E chissà che il futuro non riservi altre sorprese. La strada è tracciata e chi la percorre prestissimo sarà davanti a una nuova importante tappa: la settimana prossima, infatti, a Bagheria è già il momento dello Sfincione Fest.

Nel video parlano, nell'ordine, il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli, lo chef Nino Ferreri e lo chef Tony Lo Coco

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