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Ricerca e lavoro, l'Università di Palermo rilancia: «Ecco il nostro piano per lo sviluppo»

L’università di Palermo ha intrapreso un nuovo corso per lo sviluppo della ricerca e della didattica. Ma anche per l’obiettivo della «terza missione», cioè la proiezione verso il territorio e il mondo del lavoro. Le linee generali del piano sono state presentate dal rettore Massimo Midiri, che ha fatto il punto dei suoi primi cento giorni di una stagione di grandi progetti.

Unipa si trova davanti a varie sfide, ha sottolineato Midiri, tra cui la ricerca sulla biodiversità, la mobilità sostenibile e il ritorno alla normalità con le attività in presenza riprese nei giorni scorsi. Tra i punti forti del progetto di sviluppo, sostenuto da una florida situazione finanziaria, il rettore ha indicato un rapporto sempre più aperto con le imprese, l’internalizzazione dell’ateneo, le politiche di genere, l’ammodernamento del patrimonio immobiliare. Sono stati già intrapresi contatti con le autorità militari e con il Comune per il recupero di caserme e palazzi storici. Una parte importante del programma di Midiri si incentra sugli investimenti per il personale e l’aumento del corpo docente. «Si punta - ha detto il rettore - a potenziare la fascia dei professori ordinari e a consentire a tutti i ricercatori a tempo indeterminato di concorrere per l’incarico di ordinario».

Il punto più importante del programma di Midiri interessa la «terza missione» dell’università con la creazione di un nuovo Policlinico e l’avvio di una serie di rapporti che saranno curati da un’area dirigenziale appena costituita. Per consolidare la presenza dell’ateneo nel territorio sono state stipulate varie convenzioni orientate verso lo sviluppo sostenibile.

Midiri non ha dimenticato la guerra scoppiata nell’Est dell’Europa. «Abbiamo dei contatti per invitare a Palermo e ospitare studenti e docenti ucraini che ci hanno fatto richiesta di venire qui», ha detto il rettore. «È un’apertura che dà una risposta concreta ad un momento drammatico che stiamo vivendo - aggiunge Midiri -. Sono arrivate poco meno di dieci richieste. Questa mattina tra l’altro mi ha scritto la ministra Messa invitando tutte le università a mettersi a disposizione. Noi abbiamo destinato l’Hotel de France che è una delle strutture più belle che abbiamo, nella quale ha dormito anche Freud, che è un hotel completo e vogliamo trasformare per accogliere studenti stranieri».

Nel video il rettore Massimo Midiri.

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