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Disoccupati, percettori del reddito di cittadinanza e precari: la protesta a Palermo

Si è svolta oggi davanti Villa Niscemi la manifestazione indetta dai Nastrini, un movimento che si propone di raggruppare e rappresentare i disoccupati siciliani, i percettori del reddito di cittadinanza e i lavoratori precari.

“Oggi rappresentiamo in piazza i lavoratori di servizio a cui scadrà il contratto giorno 31 dicembre e che torneranno ad essere disoccupati”, dice infatti Giuseppe Mucera. L’intenzione del presidio era quella di stabilire un dialogo con il sindaco Leoluca Orlando per promuovere l’istituzione di un tavolo di lavoro in prefettura, in grado di sviluppare un piano di sviluppo socio economico.

“Una battaglia”, dice Giovanni Bruno rappresentante dei disoccupati Cub, “che portiamo avanti da anni per discutere i disagi dei disoccupati. Abbiamo avuto alcuni incontri in prefettura, all’assessorato regionale, all’agenzia dell’impiego, all’Inps e aspettiamo il tavolo istituzionale con il prefetto, che dice di essersi messo in moto per contattare la Regione e il Comune”.

“Se non si presentano progetti, se non si danno da fare al Comune, alla Regione, siamo morti. A Palermo c’è un problema endemico da decenni di lavoro”, dice Loredana Di Maio a nome dei 384 lavoratori dei cantieri di servizio a cui il 31 dicembre scadrà il contratto, e che ancora, dopo due mesi di lavoro, non sono stati pagati “la sopravvivenza non è vita, noi vogliamo vivere e lavorare”.

“Quello che stiamo facendo è combattere un paradosso”, dice poi Davide Rizzo, un lavoratore della squadra di Villa Niscemi, “ci siamo resi conto del reale bisogno che hanno queste strutture di essere manutenzionate. Però il Comune non ha avviato dei progetti e gran parte dei soldi che erano stati stanziati sono stati restituiti. Il punto è: c’è bisogno, ci sono dei lavoratori disposti a fare, perché mandare indietro i fondi?”.

E alla voce di Rizzo si aggiunge quella del collega Giuseppe Russo: “Le nostre lotte sono per cercare di avere confermato quel posto di lavoro che ci è stato dato per tre mesi. A Palermo la crisi è enorme, ci sono circa 63.000 indigenti”.

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