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Scuola, protesta dei Cobas a Palermo: "No alla didattica a distanza"

Dicono no alla didattica a distanza, alle 'classi pollaio' e alle lezioni da 45 minuti. I Cobas della scuola di Palermo sono scesi in piazza Politeama, oggi, nell’ultimo giorno di lezioni di quest’anno scolastico in Sicilia.

La manifestazione è organizzata insieme con Rifondazione Comunista e Sinistra Comune e sarà rispettosa delle misure di distanziamento sociale ancora in vigore. Chiedono la stabilizzazione immediata del personale precario, l'aumento degli organici dei docenti e del personale Ata, meno alunni per classe, investimenti nell’edilizia scolastica penalizzata dai tagli, internalizzazione a tempo pieno di assistenti alla disabilità e collaboratori scolastici ex coop, oltre al piano di rientri per docenti «esiliati».

«Dopo l'incontro di giovedì tra sindacati e governo nazionale - spiega Roberto Alessi dell’esecutivo Coba Scuola di Palermo - tutti i nostri rilievi sulla pericolosa 'doppiezza' di governo e ministero hanno trovato, purtroppo, puntuale conferma. A fronte del più volte pronunciato impegno a far rientrare tutte e tutti in sicurezza in classe sin dall’inizio del prossimo anno scolastico, le azioni concrete (non) messe in atto dal governo sono così platealmente insufficienti per realizzare quel proposito dichiarato da lasciare noi, «gente» che nella scuola ci vive e che conosce la drammatica realtà materiale delle scuole, quasi senza parole».

Immagini di Marcella Chirchio

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