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Palermo, studenti in visita al Museo della subacquea a rischio chiusura: appello per salvarlo

Hanno conosciuto più da vicino il mondo sottomarino e partecipato contemporaneamente ad una lezione di ecologia. I piccoli alunni della scuola primaria dell’istituto Giovanni Falcone dello Zen a Palermo hanno visitato il Museo della subacquea, spazio oltre l’Arsenale voluto dall’archeologo sub Sebastiano Tusa.

«I bambini hanno modo di conoscere l’attività subacquea – spiega l’insegnante Daniela Spallina – e di uscire fuori dalla scuola e dal quartiere. Abbiamo approfittato della possibilità che ci è stata offerta, sono felici di essere qui». Ermanno Ramirez dell’associazione Amici Soprintendenza del mare, parla ai piccoli sperando di stuzzicare in loro la passione per il mondo della subacquea. «Ci sono giovani che si avvicinano per la prima volta – dice Ramirez – e guardano questo mondo con stupore. Fanno un salto nel passato perché entrano in contatto con gli scafandri, le tute da palombaro, attrezzature antiche come le pinne, le prime maschere, gli erogatori. Apprendono come si andava in acqua in passato e come si va oggi. Per comunicare con la terraferma il palombaro prima usava la cima, oggi esistono invece sistemi radio che aumentano la sicurezza in mare».

Tra i soci appassionati di subacquea, fondatori del museo anche Filippo Gebbia che ricorda ancora la chiusura che incombe sul museo. «La location è soggetta a chiusura – spiega - e stiamo cercando altri locali che siano all’altezza della situazione. Ci auguriamo che le istituzioni ci diano una mano per dare continuità a questo spazio». A giugno inizieranno i lavori, già appaltati, di restauro dell’Arsenale e i soci sub chiedono un altro spazio per mantenere in vita il museo che contiene migliaia di attrezzature, catalogate e sistemate (alcune di queste anche degli stessi sub che le hanno messe a disposizione della comunità). Vi sono pezzi anche degli anni ’50: le prime tute da sommozzatori, respiratori ad ossigeno, erogatori, bombole ad aria compressa, le prime maschere e le primissime pinne degli anni ’30, le macchine fotografiche da sub, gli scarponi pesantissimi dei palombari e tanto altro che racconta una storia antica e sempre affascinante.

Nel video Ermanno Ramirez, dell'associazione Amici Sovrintendenza del mare; Filippo Gebbia, segretario della stessa associazione; Daniela Spallina, insegnante dell'istituto comprensivo Giovanni Falcone.

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