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Palermo ammira stucchi e dipinti: riapre dopo 12 anni di lavori la cappella con la tomba dell'inquisitore

Palermo si riappropria di un gioiello dopo un restauro lungo dodici anni. E lo fa nel segno del rinsaldarsi di un rapporto stretto fra la Sicilia e la Spagna. Alla presenza dell'arcivescovo Corrado Lorefice e dell'ambasciatrice di Spagna presso la santa Sede Isabel Celaá, ha riaperto al pubblico oggi la cappella di Nostra Signora di Guadalupe nella chiesa di Santa Maria degli Angeli La Gancia, alla Kalsa. Nella cappella, che appartiene al clero spagnolo, è sepolto don Juan Lopez de Cisneros, l'inquisitore ucciso nelle segrete dello Steri dall’«eretico» fra’ Diego La Matina nel 1657: una storia raccontata da Leonardo Sciascia nel suo romanzo-saggio Morte dell'Inquisitore.

La cappella per dodici anni è stata in restauro. Infiltrazioni d’acqua l’hanno resa inaccessibile al pubblico. Finalmente ora si può rivedere in tutto il suo splendore. Oggi è stata inaugurata. Marmi mischi, stucchi e puttini del Serpotta, statue, un bellissimo tabernacolo con la sua tela del Gesù Cristo risorto, il gruppo ligneo della Madonna con Bambino, la tela del Bongiovanni, Tutto è stato restaurato con fondi giunti dalla Spagna attraverso il consolato. L’intervento ha previsto il ripristino della copertura della cappella, il risanamento strutturale delle murature lesionate, il consolidamento dei marmi interni, e profondi interventi di restauro su tutto l’apparato decorativo. E la cappella, in cui è sepolto l’inquisitore don Juan, ucciso da La Matina, ha ritrovato il suo antico e sfarzoso splendore.

Il Cisneros fu ucciso da La Matina durante l’ennesimo interrogatorio. Il frate eretico e bandito, accusato di blasfemia, colpì l’inquisitore con un «ferr», più probabilmente con le manette, fracassandogli il cranio. L’inquisitore morì dopo pochi giorni di agonia e La Matina fu condannato al rogo durante l’Autodafé. Don Juan López de Cisneros, con altri notabili spagnoli, fu sepolto nella chiesa di Santa Maria degli Angeli La Gancia (in via Alloro, alla Kalsa), nella cappella di Nostra Signora di Guadalupe.

Nel video parlano, nell'ordine, Gaetano Scancarello (titolare della che ha curato i lavori), Chistian Rocchi, il direttore dei lavori, l’assessore comunale alla Cultura Giampiero Cannella, l’arcivescovo Corrado Lorefice e l’ambasciatrice spagnola Isabel Celaá.

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