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Bam, al via a Palermo la terza edizione della biennale: 150 artisti, mostre e spettacoli fino a gennaio

Con Insaturo e Isolitudine parte Bam, Biennale Arcipelago Mediterraneo, il festival internazionale di ricerca nell’ambito delle arti visive, performative e teatro dedicato ai popoli e alle culture che si affacciano sul mare. La III edizione della biennale si svolgerà fino al 22 gennaio 2023. Oltre venti i progetti artistici tra esposizioni, interventi, performance e incontri.

Dal centro storico fino ai Cantieri Culturali alla Zisa, un palinsesto diffuso, risultato di una ricerca sperimentale portata avanti da circa 150 artisti, che dalla città, per la città e nella città hanno tratto ispirazione nella loro esplorazione estetica e concettuale.

La biennale, che quest’anno prende il titolo di “Insaturo”, è realizzata sotto la direzione artistica di Andrea Cusumano, a cura di Associazione MeNO e Fondazione Merz, con il patrocinio del Comune di Palermo.

"L'ambizione è quella di creare negli anni una grande community of practice - sottolinea il direttore artistico Cusumano - che trovi in Palermo il luogo ideale per l’incontro; una sorta di Black Mountain College in cui artisti d’esperienza s’incontrano con i giovani, e dove le diverse abilità ed interessi vengano mutualmente scambiati e costantemente rielaborati”.

Bam evolve di edizione in edizione in un modello laboratoriale sempre più aperto, in cui un intero territorio si offre come hub creativo interconnesso. "È un grande passo verso il futuro - aggiunge Beatrice Merz, presidente della Fondazione Merz - Il progetto comunica la volontà di mettersi in viaggio, in gioco, accettare la sfida. Lavorando con le giovani generazioni di artisti e intellettuali che sempre più amano confrontarsi in luoghi di grande densità culturale ed estetica come Palermo e la Sicilia, la proliferazione di eventi finisce per accompagnarsi a una altrettanto rapida moltiplicazione curatoriale, facendo venire meno un sistema gerarchico”.

Nel video le interviste a Roberto Albergoni, presidente MeNO, e Beatrice Merz, presidente fondazione Merz.

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