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La Rappresentante di Lista, il concerto a Bagheria e l'amore per la loro Sicilia: "Sanremo non ci ha cambiati"

Dall'incontro a Valledolmo al successo di Sanremo. Tra musica, politica, teatro e sicilianità. Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina tornano in concerto nella terra che ha dato i natali a “La Rappresentante di Lista” e si raccontano a Gds.it.

“Il teatro ci ha formato, ci ha fatto fare le ossa – spiega Veronica – Da sempre rimane molto presente nella nostra scrittura. La rappresentante di lista è un progetto ricco, ampio. Sul palcoscenico possiamo allargarci, diventare otto e magari fare anche uno spettacolo teatrale”.
E così ad aprire il concerto al Piccolo Parco Urbano di Bagheria, insieme a un brillante – non solo musicalmente – Mangiaracina, un'intera banda dai vestiti casual; armata di trombe, tamburi, piatti e strumenti a fiato vari. L'immagine ricorda le tradizionali processioni di paese siciliane.

“Della Sicilia una delle cose che ci teniamo più strette è il tempo – confessa Dario – la capacità di prendersi un tempo per le riflessioni, per lo studio, per la ricerca. Se penso alla musica, nel primo disco c'erano delle influenze più folk, legate alla sicilianità”. Per Veronica è la tragicità l'elemento più caratteristico dell'Isola che porta sul palco: “Il fatto che qualsiasi esclamazione abbia un peso, si porta dei sentimenti molto vivi, hai appena mangiato qualcosa di buono e parli al passato remoto: 'Fu bella!' è come se si caricasse di pathos anche un piatto di pasta, questo mi piace molto”.

Sanremo non li ha cambiati nemmeno un po'. Solo i capelli. Almeno così amano dire: “Ci siamo divertiti molto – racconta Veronica - la televisione è una vetrina, ti mette sempre sotto i riflettori, ma se riesci a mantenere una certa distanza da determinate logiche e riesci a giocare con questo mezzo può essere un bellissimo modo per far passare dei contenuti buoni”

Inevitabilmente il pubblico è cresciuto, come dimostrano disco d'oro e i numeri di questo tour estivo: “Sanremo ci ha dato la possibilità di aprire i cancelli dei concerti a un pubblico diverso – spiega Dario - che però si sta affezionando non soltanto a Ciao ciao. Ciao ciao è stato solo un veicolo per entrare in connessione con il resto della nostra discografia e questo è bellissimo”.

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