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Palermo, installazione al Museo Riso racconta la tragedia del Dc9 di Ustica

L'arte di Giovanni Gaggia per riportare alla memoria una strage rimasta ancora irrisolta, quando, quel 27 giugno 1980, al largo dell'isola di Ustica, persero la vita 81 persone a bordo di un DC9 Itavia. Quello che doveva accadere - si intitola così la mostra - arriva al Museo Riso di Palermo. L'inaugurazione domani (6 maggio) alle 18. Il progetto nasce dalla visita che Gaggia fa nel 2010 al Museo per la Memoria di Ustica, a Bologna.

La mostra inaugura la nuova ala espositiva del Museo regionale d'arte moderna e contemporanea realizzata con il contributo di Fondazione Sicilia. Le tre sale si riempiono di schizzi, oggetti, quaderni, proiezioni e arazzi. «Dal 2010 a oggi - spiega la curatrice della mostra, Desirée Maida – Quello che doveva accadere ha assunto la forma di progetto artistico e civile di cui è impossibile scindere e distinguere la componente poetica e quella politica».

Un percorso a step, pronto a stimolare i sensi del visitatore. Dal tatto dell'arazzo ricamato in braille alla vista con le parole scritte in gesso dagli studenti della IV H del liceo classico Vittorio Emanuele II. Un'istallazione, quest'ultima, che Gaggia vuole donare al Museo Riso. «I ragazzi sono diventati parte attiva del mio processo – racconta ai microfoni di Gds.it l'artista marchigiano – e co-autori dell'opera. Vorrei rimanesse in permanenza alla città di Palermo».

La mostra, voluta dall'assessore Alberto Samonà, è promossa dall'assessorato e dal Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell'identità siciliana. «Riconciliarsi con una strage è difficile – afferma l'assessore – eppure ci riconcilia nel nome di una militanza culturale che è fatta al tempo stesso di memoria e arte. È una mostra forte perché forti sono i contenuti. Un filo rosso che lega Palermo, Bologna e Ancona e finalmente non è un filo spezzato ma un filo che si riunisce».

Ad accompagnare il visitatore verso l'uscita, mentre una dopo l'altra si scendono le scale a chiocciola, la voce di Fortuna Piricò, che nella Strage di Ustica perse il marito.

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