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La storia dell'antifascista che salvò il giornalista d Mussolini nel libro di Virman Cusenza

Che cosa spinge un avvocato a mettere a repentaglio la propria carriera per sottrarre un latitante alla giustizia? Perlopiù, quando i due - l'avvocato, Enzo Paroli, e il giornalista-detenuto, Telesio Interlandi - apparetengono a fazioni politiche totalmente opposte? A chiederselo, e a ricostruirne la vicenda, è Virman Cusenza nel suo libro "Giocatori d'azzardo", presentato a Palazzo Branciforte, a Palermo.

Costruito con il passo della grande inchiesta, pieno di dettagli, notizie, curiosità e riflessioni, "Giocatori d'azzardo" nasce durante la pandemia, dalla penna dell'ex cronista palermitano ed ex direttore de "Il Mattino" e "Il Messaggero".

"Enzo Paroli non aveva nessuna convenienza a salvare l'ex ventriloquo di Mussolini - spiega Cusenza - lo fa perché ritiene che la deriva giustizialista sia la strada sbagliata, e da avvocato, vuole frenarla".

A scoprire per primo la vicenda, nel 1989, Leonardo Sciascia. "Sciascia voleva scriverne un libro - continua l'autore - ma non c'è riuscito a causa della malattia. La sua figura (quella di Sciascia, ndr) mi ha sempre affascinato. Io l'ho conosciuto a febbraio dell'89, proprio nei giorni in cui si occupava di questa vicenda di cui poi non è più riuscito a scrivere".

Trentadue anni dopo, la storia ha finalmente trovato luce.

Presenti all'incontro, moderato dalla giornalista Elvira Terranova, anche il presidente della Regione, Nello Musumeci e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

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