È un accordo culturale di straordinaria importanza internazionale quello che la Sicilia ha sottoscritto con la Grecia, che prevede il trasferimento ad Atene del frammento di una lastra appartenente al fregio orientale del Partenone, attualmente custodito Al Museo archeologico regionale Salinas di Palermo. Si tratta del cosiddetto Reperto Fagan, frammento in marmo pentelico che raffigura il piede o della Dea Peitho o di Artemide (Dea della Caccia) seduta in trono. Un gesto, voluto dall’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, e condiviso col ministro greco della Cultura e dello Sport, Lina Mendoni. L’accordo prevede che per un periodo di 4 anni, rinnovabile una sola volta, il Museo Salinas trasferisca al Museo dell’Acropoli di Atene il frammento appartenente al Partenone, attualmente conservato a Palermo perché parte della collezione archeologica del console inglese Robert Fagan, acquistata dalla Regia Università di Palermo nel 1820. In cambio da Atene arriveranno a Palermo due importantissimi reperti delle collezioni del Museo dell’Acropoli, ciascuno per un periodo di quattro anni: si tratta di un’importante statua acefala di Atena, databile alla fine del V secolo a.C., e di un’anfora geometrica della prima metà dell’VIII secolo a.C.
La volontà della Sicilia, in realtà, è quella di un ritorno in Grecia a tempo indeterminato del reperto. La Regione Siciliana, oltre a promuovere l’accordo culturale di valorizzazione reciproca fra le due realtà museali, ha chiesto al Ministero della Cultura della Repubblica Italiana un percorso che porti al felice esito di questa possibilità: la pratica è stata già incardinata ed è attualmente in discussione in seno al Comitato per il recupero e la restituzione dei Beni Culturali istituito presso il Ministero. L’accordo sottoscritto rappresenta un sigillo d'eccezione per quella koinè mediterranea che, iniziata al tempo della Grecia classica con le sue colonie nell’Italia meridionale e in Sicilia, ancora oggi connota gli intimi legami culturali tra l’Italia e la Repubblica Greca.
L'assessore Samonà
«Il ritorno ad Atene di questo importante reperto del Partenone – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – va nella direzione della costruzione di un’Europa della Cultura che affonda le proprie radici nella nostra storia e nella nostra identità: quell’Europa dei popoli che ci vede profondamente uniti alla Grecia, in quanto entrambi portatori di valori antichi e universali. E del resto, le molteplici e pregnanti testimonianze della cultura greca presenti in Sicilia sono la conferma di un legame antico e profondo. Grazie al governo Musumeci, la Sicilia torna al centro di una dimensione mediterranea, in cui il futuro comune passa per il dialogo e le relazioni con i Paesi che si affacciano sul “Mare nostrum”. L’accordo di collaborazione con il Museo dell’Acropoli di Atene ci permetterà, inoltre, di porre in essere iniziative culturali comuni di grande spessore e rilevanza internazionale che daranno la giusta visibilità alla nostra Regione».
Il ministro Mendoni
«Vorrei esprimere – sottolinea il ministro della Cultura e dello Sport della Repubblica Greca, Lina Mendoni – la mia più profonda gratitudine alla giunta regionale siciliana e al suo presidente, Nello Musumeci, nonché all’assessore regionale ai Beni Culturali e dell’Identità della Sicilia Alberto Samonà. La collaborazione affinché il frammento del Fregio Orientale del Partenone, oggi custodito presso il Museo Archeologico Regionale Salinas di Palermo, possa essere esposto per un lungo periodo presso il Museo dell’Acropoli insieme al proprio naturale contesto, è stata impeccabile e costruttiva. Soprattutto, desidero qui esprimere la mia gratitudine per gli instancabili e sistematici sforzi del governo siciliano e dell’assessore Alberto Samonà per aver intrapreso la procedura verso l’accordo legale ai sensi del Codice dei Beni Culturali della Repubblica Italiana, affinché questo frammento possa ritornare definitivamente ad Atene. Dal novembre del 2020, quando sono iniziate le discussioni tra di noi, fino ad oggi, – prosegue il ministro Mendoni – l’assessore Samonà ha sempre dichiarato in ogni modo il suo amore per la Grecia e per la sua cultura. Nel complesso, l’intenzione e l’aspirazione del governo siciliano di rimpatriare definitivamente il fregio palermitano ad Atene, non fa altro che confermare e rinsaldare ancora di più i legami culturali e di fratellanza di lunga data delle due regioni, nonché il riconoscimento di fatto di una comune identità mediterranea. In questo contesto, il Ministero della Cultura e dello Sport ellenico inizia con grande piacere la sua collaborazione con il Museo Salinas, non solo per l'esposizione presso di esso di importanti antichità provenienti dal Museo dell’Acropoli, ma anche per azioni e iniziative generali future. Con questo gesto, il governo della Sicilia indica la via per il definitivo ritorno delle sculture del Partenone ad Atene, la città che le ha create».
La direttrice del museo Salinas
«Desidero esprimere la massima soddisfazione – aggiunge Caterina Greco, direttrice del Museo Archeologico Regionale Salinas – per il raggiungimento di un obiettivo che mi ero posta fin dal mio arrivo al museo Salinas, due anni fa. Riportare ad Atene il frammento del fregio del Partenone che solo nel 1893 Walter Amelung riconobbe come un originale attico a torto confuso tra i marmi recuperati dal Fagan durante i suoi scavi a Tindari del 1808 significa, infatti, non soltanto restituire alla Grecia un pezzetto della sua più illustre storia archeologica, ma anche illuminare di nuova luce la vicenda complessa e affascinante del collezionismo ottocentesco che contraddistingue i nostri più antichi musei e di cui la testimonianza della presenza a Palermo della “lastra Fagan” rappresenta un episodio tra i più intriganti».
Il direttore del Museo dell'Acropoli
«L’approdo del Fregio palermitano presso il Museo dell’Acropoli – sottolinea il direttore del Museo dell’Acropoli di Atene, Nikolaos Stampolidis – risulta estremamente importante soprattutto per il modo in cui il governo della Regione Siciliana, oggi guidato dal presidente Nello Musumeci, ha voluto rendere possibile il ricongiungimento del Fregio Fagan con quelli conservati presso il Museo dell’Acropoli. Questo gesto, già di per sé tanto significativo, viene ulteriormente intensificato dalla volontà da parte del governo regionale siciliano, rappresentato dall’assessore dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, che ha voluto, all’interno di un rapporto di fratellanza e di comuni radici culturali che uniscono la Sicilia con l’Ellade, intraprendere presso il Ministero della Cultura italiano la procedura intergovernativa di sdemanializzazione del Fregio palermitano, affinché esso possa rimanere definitivamente, sine die, ad Atene, presso il Museo dell’Acropoli suo luogo naturale. In tal modo sarà la nostra amatissima sorella Sicilia ad aprire la strada e indicare la via per la restituzione alla Grecia anche degli altri Fregi partenonici attualmente custoditi presso altre città europee e soprattutto a Londra al British Museum. Questa volontà, che rappresenta un fulgido esempio di civiltà e fratellanza per tutti i popoli, si sposa anche in un felicissimo ed emblematico connubio culturale con la decisione del 29 Settembre 2021 espressa dall’Unesco nei riguardi del ritorno in Grecia delle sculture che si trovano presso il Museo londinese».
Nel video le dichiarazioni dell'assessore regionale Alberto Samonà e della direttrice del Salinas Caterina Greco
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