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Storia del Reperto Fagan e della trattativa per il suo ritorno al Partenone

L'allestimento al Museo Salinas di Palermo

Il reperto archeologico che dalla Sicilia parte per la Grecia, il cosiddetto Reperto Fagan, giunse nell'Isola all’inizio del XIX secolo. Arrivò nelle mani del console inglese Robert Fagan, da cui prese il nome, in circostanze non del tutto chiarite. Il console lo acquistò ad Atene e lo portò in Sicilia. Alla sua morte, fu lasciato in eredità alla moglie, che, successivamente, tra il 1818 e il 1820 lo vendette al Regio Museo dell’Università di Palermo, di cui il Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas è l’odierno epigono.

Non è la prima volta che si avvia un dialogo tra Italia e Grecia sul reperto, ma senza mai arrivare ad una soluzione così avanzata.

Già in passato si sono avute interlocuzioni volte al ritorno ad Atene del frammento del fregio del Partenone e in particolare tra il 2002 e il 2003, in occasione della visita di Stato in Grecia del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e in vista della realizzazione delle Olimpiadi ad Atene del 2004, fu aperto il dibattito sulla restituzione del manufatto. E ancora nel 2008, in occasione dell’inaugurazione del Nuovo Museo dell’Acropoli di Atene, si ripresero le trattative tra il ministero ellenico della Cultura e il ministero italiano dei Beni Culturali, attraverso la mediazione dell’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che si era detto favorevole al ritorno del frammento in Grecia; ma anche in quell'occasione si raggiunse solo il risultato di prestare il frammento del Partenone ad Atene per un anno e mezzo, dal settembre 2008 al marzo 2010. Dopo il suo ritorno in Sicilia, negli anni successivi sulla vicenda della riconsegna permanente del reperto calò un velo e non se ne parlò più, se non riservatamente fra gli addetti ai lavori.

Per questa ragione l’accordo sottoscritto tra i due musei vuole oggi dimostrare concretamente la volontà della Sicilia di procedere sulla strada intrapresa, favorendo il definitivo ritorno ad Atene del frammento del fregio partenonico, e suggellare la stretta collaborazione culturale tra due prestigiose istituzioni museali, entrambe di lunga ed antica tradizione.

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