Cosa sia successo davvero ad Emanuela Candela, trovata morta ieri sera nella sua casa di piazza Europa, lo stabilirà l'indagine che la procura di Palermo ha avviato. Sul corpo della 37enne c'erano evidenti ferite da arma da taglio.
A trovare la vittima sono stati i vigili del fuoco allertati dal marito di Emanuela. L'uomo ha chiamato il numero emergenza preoccupato per il fatto che l'ingresso di casa fosse chiuso da dentro e che la moglie non aprisse la porta e non rispondesse al telefono.
Adesso si cerca la verità. Non si esclude che la donna possa essersi tolta la vita ma sono al vaglio anche altre ipotesi. Pochi mesi fa la 37enne era stata ricoverata d'urgenza per un grave problema di salute. Il 6 marzo scorso scriveva: "Io quel lunedì me lo ricordo bene. Tornavamo da una bellissima escursione ed improvvisamente tu mi facevi domande ed io non parlavo. Non riuscivo più a pronunciare una frase, non sapevo comunicare tramite la scrittura. Non riuscivo più ad essere padrona di me stessa e dei miei riflessi.
Io sentivo voi, ma non potevo comunicare. Lì ho capito cosa si prova quando non si parla. Lì ho capito cosa accade quando la salute ad un tratto ti viene a mancare. Lì ho capito cosa significa dover dare un dispiacere a qualcuno, però siccome l'istinto di sopravvivenza è talmente forte e radicato nell'uomo, seppur con fatica, riesci a scrivere su un foglio qualcosa che abbia un senso ed io ci ho provato.
La cosa che ho pensato quando le porte dell'ambulanza si sono chiuse è stata: rivedrò mai mio marito? Siamo sposini e dovremmo goderci il primo anno di matrimonio... Sono stati i 15 giorni più lunghi della mia vita, lì ricoverata in neurologia ed ogni volta che erano le 17 ero rincuorata dal fatto che i miei parenti venivano a trovarmi. L'unico modo per comunicare con il mondo era la finestra che dava sullo stadio delle palme e ogni giorno vedendo chi faceva jogging provavo nostalgia del mondo fuori. La verità è che quando abbiamo la salute siamo più ricchi di quello che pensiamo. Quando penso che c'e' chi si droga o chi beve per distruggersi non me lo spiego, chi fa questo può scegliere, ma quando scopri una diagnosi infausta o ti viene una malattia non dipende da te e sei succube perché ti manca la possibilità di scegliere. Grazie Dio per avermi dato una seconda possibilità e di poterlo raccontare oggi. Io oggi ricomincio da me".
Ieri, ad un mese da quelle parole, che danno l'idea di una donna che vuole tornare a vivere dopo tanta sofferenza, il decesso che al momento è un giallo.
I carabinieri da ieri stanno interrogando il marito della donna. Ma maggiori informazioni su quei tagli e sulla morte di Emanuela Candela potranno darle le indagini strumentali. Il suo corpo è stato trasferito all'istituto di medicina legale dell'ospedale Policlinico di Palermo: è stata disposta l'autopsia.
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