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Corone di fiori in ricordo di Piersanti Mattarella, ucciso 43 anni fa: «Ancora troppe ombre»

Il 6 gennaio di 43 anni fa l'allora presidente della Regione Piersanti Mattarella fu assassinato in via Libertà a Palermo. Ed è lì che questa mattina è stato ricordato, con una cerimonia di commemorazione, davanti al civico 147, nel punto in cui avvenne l'agguato.

«A 43 anni dalla tragica scomparsa per mano della mafia, la figura del presidente Piersanti Mattarella rappresenta ancora oggi un simbolo e un esempio di alta politica, improntata sul dialogo, il servizio ai cittadini e il contrasto al potere di Cosa nostra - ha detto il sindaco Roberto Lagalla, presente alla cerimonia -. Il suo omicidio resta ancora oggi avvolto da troppe ombre e mi unisco all’appello dei familiari che anche in questi giorni chiedono di continuare a indagare per arrivare a una piena verità. Un atto doveroso per onorare la memoria di Piersanti Mattarella e di tutte le vittime della mafia. Per questa ragione, ritengo importante sottolineare l’impegno che il nuovo procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e i suoi collaboratori stanno mettendo in campo nel condurre nuovi accertamenti sulle responsabilità di questo delitto».

Accanto alla lapide che ricorda il luogo dell'omicidio - proprio di fronte alla residenza palermitana del fratello e attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - sono state deposte corone di fiori da parte delle autorità politiche, civili e militari. E alla fine del minuto di silenzio, un applauso è stato l'omaggio finale al presidente che mise la politica al servizio dei cittadini e della giustizia.

Alla cerimonia erano presenti, oltre ai figli Bernardo e Maria e al sindaco Lagalla, anche il presidente della Regione Renato Schifani, il vicepresidente dell'Ars Nuccio Di Paola, l'ex sindaco Leoluca Orlando, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale antimafia, il segretario regionale del Pd siciliano, Anthony Barbagallo, il questore Leopoldo Laricchia, il presidente del tribunale Antonio Balsamo, il presidente della Corte di appello Matteo Frasca, la procuratrice generale Lia Sava. Presenti inoltre Giovanni Paparcuri, ex collaboratore di Falcone e Borsellino e ideatore del museo realizzato al bunkerino, e Vincenzo Agostino, con la sua lunga barba bianca che non taglia dal giorno dell'omicidio del figlio Nino, agente di polizia, e della moglie Ida Castelluccio.

«Piersanti Mattarella è stato un uomo che ha combattuto la mafia attraverso le le istituzioni - ha detto Schifani -. Una mafia che non va sottovalutata, va combattuta senza se e senza ma, perché si infiltra, non è né di destra né di sinistra. Il contrasto da parte del nostro governo sarà massimo per quanto attiene la verifica sugli appalti, la spesa pubblica e l'uso dei fondi pubblici».

Nel video di Marco Gullà il sindaco Lagalla e il presidente del tribunale Balsamo

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