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Fincantieri, sciopero per ricordare l'operaio morto: chiesto un protocollo per la sicurezza

Corone di fiori e un minuto di silenzio a Villa Trabia, davanti alla targa commemorativa in memoria di tutte le vittime del dovere, per ricordare Angelo Salamone, operaio di 61 anni dell'indotto Fincantieri Palermo morto mercoledì scorso schiacciato da un basamento. «Basta con questa strage sui luoghi di lavoro, ogni morto è una sconfitta per tutti» - scrive la Cisl Palermo Trapani, che ha organizzato la commemorazione, nel suo comunicato.

I segretari generali Cisl Palermo Trapani, Fim Cisl Palermo Trapani, Leonardo La Piana e Antonio Nobile, con Nino Clemente Rsu Fim Cisl Palermo Trapani, e il segretario generale Fai Cisl Palermo Trapani Franco Nuccio in rappresentanza dei lavoratori agricoli, hanno deposto i fiori sulla targa in memoria di tutte le Vittime del Dovere sistemata a Villa Trabia a Palermo, diventata da anni, ogni 30 marzo per la Cisl, luogo di memoria di tutti i lavoratori che hanno perso la vita a causa degli incidenti nei luoghi di lavoro. Stamani in tutti i cantieri navali del Paese, Fim Fiom Uilm hanno proclamato lo sciopero nazionale in segno di solidarietà alla famiglia di Salamone e i suoi colleghi.

I sindacati chiedono un Protocollo per la salute e la sicurezza all’interno del cantiere navale di Palermo, per rafforzare le normative sul testo unico della sicurezza e le procedure già previste da Fincantieri per i suoi dipendenti ed estenderli ai lavoratori dell'indotto.

Cgil Palermo, Fiom Palermo, Uil Sicilia Palermo e Uilm Palermo hanno tenuto una conferenza stampa informando che oggi allo sciopero unitario di 8 ore ha aderito la totalità dei lavoratori del cantiere e dell’indotto. Dal giorno dell’incidente fino a oggi, Fincantieri, su richiesta dei sindacati, in segno di lutto ha sospeso le lavorazioni.

Alla conferenza stampa, sono stati rilanciati i dati sugli infortuni e incidenti mortali nei settori più a rischio a Palermo, con 6.248 infortuni denunciati fino a settembre contro i 4.764 del 2021, con un’incidenza di infortuni mortali del 25 per cento sugli occupati. Ed è stata rappresentata la situazione all’interno del cantiere navale di Palermo, dove operano tra diretto e indotto circa 2 mila lavoratori. Con la prospettiva di un aumento della forza lavoro in relazione ai nuovi carichi di lavoro attesi, secondo Cgil, Uil, Fiom, e Uilm è e sarà sempre più necessario garantire la legalità anche dal punto di vista dell’applicazione della normativa sulla salute e sulla sicurezza.

I sindacati hanno chiesto anche l’assunzione di nuovi operai diretti di Fincantieri, dal momento che se prima l’azienda appaltava il 25 per cento dei lavori a ditte esterne ora il numero degli appalti lavorati da ditte esterne è più che raddoppiato. «Così come è stato per il protocollo contro le infiltrazioni mafiose del 1998 - hanno dichiarato i segretari generali di Cgil e Fiom Mario Ridulfo e Francesco Foti, con il coordinatore Rsu Fiom Fincantieri Serafino Biondo, il segretario Uil Sicilia Palermo Ignazio Baudo, con il coordinatore Rsu Fim Fincantieri Giovanni Gerbino - si proceda alla definizione di un protocollo per la costituzione di un tavolo di monitoraggio e controllo permanente presso la Prefettura di Palermo, sui temi della salute e della sicurezza all’interno del cantiere navale di Palermo».

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