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Crollo torre di Genova, a Palermo un albero per una delle vittime: "Giuseppe Tusa amava la vita"

Tanta partecipazione questa mattina (18 giugno) per la piantumazione dell’albero di Canfora al parco Uditore di Palermo in memoria di Giuseppe Tusa, il militare della capitaneria di porto ucciso nel maggio del 2013 dal crollo della torre piloti di Genova. La struttura fu urtata dal cargo Jolly nero, che provocò la morte di nove persone.

Moltissimi amici e parenti si sono stretti nel ricordo di Giuseppe - come testimoniato da un amico del militare venuto in auto da Reggio Calabria per poter assistere all’evento - questa volta in un rituale che celebra la rinascita e la vita: infatti, grazie alla collaborazione di Paolo Sole, membro del direttivo dell’associazione Italia Nostra, è stato possibile piantare l'albero simbolo della vita grazie alle sue straordinarie proprietà e resistenza nel tempo: «La vita di Giuseppe è stata armoniosa come uno spartito musicale - ricorda commossa la mamma, Adele Chiello - era un ragazzo pieno di gioia, che ha saputo trasmettere a tutti noi».

A ricordare il militare prematuramente scomparso anche la sorella Silvana Tusa che ha ringraziato per la presenza e l’affetto ricevuti e dimostrati in questa giornata così importante per la famiglia: «L'evento nasce per commemorare mio fratello Giuseppe, ho voluto organizzare questa piantumazione per ricordarlo e ringrazio tantissimo gli amici e i parenti che sono qui oggi presenti e si stringono nel ricordo di mio fratello».

Poi la celebrazione alla quale tanti bambini hanno partecipato simbolicamente, e il rito militare del silenzio fuori ordinanza accompagnato dal suono di tromba, eseguito da un giovanissimo, e già molto bravo, studente del conservatorio. Infine Silvana ha legato la targhetta ed adagiato una foto del fratello alle radici.

La manifestazione in ricordo di Giuseppe Tusa rientra nel progetto, promosso dall’associazione, "Un albero al mese", portato avanti da circa tre anni ed oggi arrivata all’ultimo appuntamento: «Quello di Giuseppe è stato l’ultimo albero disponibile - dice Paolo Sole - e sono veramente fiero e onorato di averlo fatto per questo ragazzo, morto tragicamente per errori di altri e tutt’oggi, purtroppo, non ci sono colpevoli: questo fa male ai tanti parenti e amici che continuano a soffrire».

«Iniziativa meravigliosa - conclude la madre - l’albero è il simbolo della vita, Giuseppe è sempre fra noi e la vita è un bene essenziale per tutti noi, va rispettata in ogni essere vivente».

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