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Il 25 Aprile a Palermo: la Liberazione col pensiero all'Ucraina e alla sua resistenza

Centinaia di persone in strada a Palermo alle iniziative per il 25 Aprile. Le celebrazioni nel capoluogo siciliano si sono aperte con l’omaggio alla Resistenza, ai partigiani e ai caduti per la liberazione presso Giardino Inglese, il parco dedicato a Piersanti Mattarella.

Un 77esimo anniversario celebrato sotto il sole, ma pieno di significati, soprattutto in un momento questo questo.  Prima le corone d’alloro davanti alla lapide dei caduti di Cefalonia e fiori al cippo di Pompeo Colajanni, il «comandante Barbato». Poi gli interventi del sindaco Leoluca Orlando e dell’Anpi.

Infine il lungo corteo da via libertà a piazza Verdi, sulla scalinata del Teatro Massimo, l’istituzione culturale più importante della città sul cui frontone sono impresse le parole «L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire».

Ad aprire il corteo lo striscione dell’Anpi con le bandiere della pace e la scritta «Mai più fascismi. Partigiani della Costituzione», sorretto dal coordinatore regionale dell’Anpi, Ottavio Terranova, dal sindaco Leoluca Orlando; al loro fianco, con la sua barba bianca, Vincenzo Agostino, padre del poliziotto, cacciatore di latitanti, ucciso dalla mafia insieme alla moglie incinta Ida, a testimoniare che è ancora in atto la lotta di liberazione da Cosa nostra.

"Il 25 aprile come ogni anno conferma l’atto di omaggio e gratitudine nei confronti di chi ha perso la vita per l’affermazione di quella Costituzione repubblicana e di quei diritti che in questo momento sono violati in varie parti del mondo. Il mio pensiero va in particolare al popolo ucraino che subisce l’aggressione militare della Russia, aggravata da veri e propri crimini di guerra, e che cerca di inviare un messaggio al mondo in difesa del diritto alla vita e del diritto alla pace", ha detto Orlando. Nelle interviste parlando anche Massimo Accolla, dell'associazione elettori per la partecipazione democratica, e Giuseppe Lombardo, fratello di un partigiano caduto in guerra.

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