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"Siamo agli ultimi respiri": la rabbia degli autotrasportatori che hanno bloccato il porto di Palermo

"Durante la pandemia ci consideravano supereroi perché portavamo beni di prima necessità, adesso è cambiato tutto". "Per noi sono gli ultimi respiri. A stento andiamo avanti, ma prima o poi per noi sarà la fine". Sono i commenti degli autotrasportatori che hanno fermato i loro mezzi tra i due varchi del porto di Palermo, mentre un altro gruppo si è piazzato davanti all'ingresso nella zona del molo Santa Maria.

Le ragioni del blocco sono legate al caro carburante che in questi giorni sta provocando proteste e presidi in Sicilia ma anche in Puglia e Molise. I presidi di protesta si sono triplicati in 3 giorni e adesso è inevitabile che ci siano conseguenze sulle merci e sulle scorte di carburante nelle stazioni di servizio.

Dalle Regioni, intanto, arriva il pressing sul governo nazionale, affinché intervenga con provvedimenti a favore degli autotrasportatori. Lo annuncia il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci: «Il permanere della vertenza degli autotrasportatori per il caro carburanti rischia di appesantire, ancora di più, una situazione economica già difficile nelle regioni meridionali. Situazione che si sta aggravando anche a causa del conflitto in Ucraina, ma che coinvolge tutte le nazioni europee e quindi anche noi. Per questo motivo, dopo avere sentito il collega governatore della Puglia Michele Emiliano, abbiamo concordato con il presidente della Conferenza della Regioni, Massimiliano Fedriga, di intervenire sul governo nazionale: servono provvedimenti urgenti e risolutivi».

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