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Palermo ricorda Mario Francese: "Il suo senso del dovere lezione per tutti"

Palermo ricorda Mario Francese. A distanza di 43 anni da quel 26 gennaio del 1979, è stata onorata la memoria del cronista del Giornale di Sicilia, assassinato davanti alla sua abitazione di viale Campania dove stava tornando. Ed è lì che questa mattina e stato ricordato il suo sacrificio per la verità.

"Oggi mio padre avrebbe 97 anni - commenta Giulio Francese, ex giornalista del Giornale di Sicilia e oggi consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti, artefice assieme al fratello Giuseppe della battaglia per la giustizia conclusasi dopo 22 anni con la condanna di mandanti ed esecutori dell'assassinio del padre Mario -. Sarebbe preoccupato per la situazione attuale del Paese e della nostra categoria, vedere tanti giovani disoccupati e senza prospettive lo farebbe soffrire. Ma tirerebbe fuori il suo spirito guerriero per sostenerli e fare qualcosa per loro. Il senso del dovere, il rispetto della legalità e lo spirito di servizio sono i cardini della lezione che ci ha lasciato".

Alla commemorazione, come è possibile vedere dal video di Marcella Chirchio, erano presenti tra gli altri il sindaco Leoluca Orlando, il direttore del Giornale di Sicilia Marco Romano, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli. "Doveroso il ricordo di Mario Francese - commenta Romano -, un caposaldo per chi ancora ama questo mestiere, per chi ancora crede nel valore sociale e etico dell'informazione. Ricordarlo è un momento di grande condivisione con colleghi e non solo con chi fa parte della categoria".

"Si ricorda un collega che ha perso la vita per raccontare il malaffare e l'illegalità - dice in questo video Gueli - Deve essere uno slancio per la categoria che oggi vive un momento difficilissimo. L'esempio di Mario Francese e dei colleghi caduti sul campo per raccontare la verità deve essere un esempio vivo e concreto".

Il sindaco Orlando esprime la sua "gratitudine e ammirazione per quanto ha rappresentato Mario Francese, un giornalista attento alla cronaca. E visto che il nostro non è un ricordo, ma una memoria, non ci si può non interrogare sulla cronaca di oggi, fatta di piccole forme di legalità. Si pensi a quel che sta accadendo con i depositi di ingombranti, agli atti di violenza contro gli operai della Rap, contro i luoghi della memoria. Tutto questo deve farci riflettere sull'esistenza di un disegno criminale che coltiva questo sistema di inciviltà".

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