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Usura e mafia tra Bagheria e Villabate, chi sono i 10 arrestati: c'è anche il boss Scaduto

Tra i coinvolti nell'operazione "Araldo", che ha portato agli arresti dieci persone tra Bagheria e Villabate, c'è anche Giuseppe Scaduto 75 anni, storico capo del mandamento di Bagheria.

L'accusa, nei confronti degli indagati, è concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al delitto di usura, usura e estorsione aggravate dalla metodologia mafiosa e trasferimento fraudolento di valori.

"L'organizzazione era dedita a usura ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso - commenta il comandante della Compagnia carabinieri di Bagheria, Francesco Battaglia -. L'operazione ha consentito di contrastare il grave fenomeno radicato nel territorio tanto più se si considera che tra i dieci arrestati c'è anche lo storico capo del mandamento mafioso di Bagheria".

Scaduto, all'epoca dei fatti, era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, e aveva delegato Atanasio Alcamo, 45 anni già imputato per associazione mafiosa, entrambi tra i destinatari della misura cautelare.

Gli altri otto arrestati sono Giovanni Di Salvo, 42 anni, accusato di essere capo e organizzatore del gruppo, Alessandro Del Giudice avvocato, 53 anni, accusato di essere promotore e procacciatore di clienti; Simone Nappini, 50 anni, accusato di esser stato intermediario e erogatore materiale dei prestiti, Antonino Troia, 57 anni, detto Nino, Giovanni Riela, 48 anni, Gioacchino Focarino, 69 anni, detto 'Gino', Antonino Saverino 66 anni, detto 'Nino', e Vincenzo Fucarino, 77 anni (ai domiciliari) coinvolti a vario titolo nell'associazione.

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